La malattia renale è particolarmente insidiosa, perché non da segnali e come tante altre patologie avanza inesorabilmente. E quando si manifesta, la perdita di funzionalità d’organo è ormai al 90 per cento e diventa necessaria la dialisi, un intervento terapeutico che costringe i malati ad utilizzare l’ospedale per 3 sedute di 3-4 ore alla settimana di pulizia del sangue con una macchina che sostituisce il lavoro dei reni, in attesa della possibilità di un trapianto d’organo. Dal 2000 ad oggi gli italiani che hanno subito un trapianto di rene sono passati da 9.500 a 17.000 e i dializzati da 37.000 a 45.000. «Il numero degli italiani che entrano in dialisi ogni anno sono 9.000 - dice la presidente della SIN, Rosanna Coppo, che è direttrice di nefrologia, dialisi e trapianto pediatrico all’ospedale Regina Margherita di Torino – e il problema non è soltanto medico, ma anche economico perché un paziente in dialisi costa 50.0000 euro all’anno e basterebbe trattare precocemente e in modo intensivo il 10% di questi nuovi malati per risparmiare 25 milioni di euro».
I TRAPIANTI - Il rimedio alla dialisi è il trapianto che può avvenire con un organo prelevato da cadavere (come succede nella maggior parte dei casi) o da vivente, quando un donatore cede il suo rene a un familiare. In particolare, nel 2011 sono stati trapiantati 1539 reni contro i 1512 del 2010 (1,5%). Un dato in discesa dal 2004 quando i reni trapiantati furono 1746. Aumento maggiore per i trapianti di rene da vivente (13%) anche se in valore assoluto si è passati soltanto dai 186 del 2010 ai 211 del 2011. L’Aumento maggiore si era avuto nel 2010 con 38 reni in più rispetto al 2009. Un dato molto significativo è rappresentato dall’aumento del numero dei trapianti di rene da vivente che è stato pari al 13%. Da notare che c’è una spiccata polarizzazione di genere tra donatori e riceventi: il 69% dei donatori è di genere femminile contro il 31% di genere maschile; in particolare il 36% dei reni trapiantati da donatore vivente è donato dalla madre a un figlio, il 29% dalla moglie al marito.
LE 5 REGOLE- Il rene sano può essere paragonato a una spugna, che ha il compito di filtrare i liquidi espellendo le scorie prodotte. Un rene malato è, invece, una spugna avvizzita, che non riesce a depurare le impurità. Purtroppo il renem è un organo che non si vede, non si sente, non si palpa, non dà segnali di sé nemmeno quando si sta ammalando. Sono le parole della presentazione di Aspremare, utilizzate per uno spot televisivo con Shell Shapiro. Cinque sono le regole necessarie per un controllo della funzionalità renale:
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controllo della pressione arteriosa
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fare esami del sangue comprendendo la creatinemia
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tra gli esami delle urine prevedere la ricerca dell’albumina
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in casi sospetti procedere all’ecografia renale
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Ricorrere a una visita nefrologica
Aspremare, in collaborazione con l’ospedale Maggiore di Niguarda, è a disposizione di tutti, e giovedì sarà in piazza Cordusio, a Milano, nel tendone della FIR per dare informazioni e sostenere la prevenzione delle malattie renali.