Altre News
Donatella Barus
pubblicato il 17-10-2012

Se l'artrite diventa causa di divorzio



Aggiungi ai preferiti

Registrati/accedi per aggiungere ai preferiti

In Italia vivono oltre 5 milioni di malati, soprattutto donne. Un miliardo e 739 milioni è il costo della sola perdita di produttività. Il 12 ottobre è la Giornata Mondiale

Se l'artrite diventa causa di divorzio

In Italia vivono oltre 5 milioni di persone con malattie reumatiche, soprattutto donne. La perdita di produttività sul lavoro costa 1 miliardo e 739 milioni. E la malattia incide spesso anche sulla vita di coppia.

Sono 5 milioni le persone in Italia che soffrono di malattie reumatiche. Per loro è difficile legarsi le scarpe, aprire un barattolo, guidare l’auto, ma anche vivere in coppia o tenersi un lavoro. Vivono ogni giorno difficoltà drammatiche dovute al dolore che accompagna ogni gesto, pagano un conto salato sul piano relazionale, economico, sociale.

DONNE PIU’ COLPITE – Le malattie reumatiche (artrosi, reumatismi, spondiloentesoartriti, artrite reumatoide, gotta, connettiviti) colpiscono oltre 5 milioni di italiani, le donne 3 volte più degli uomini. 700 mila sono colpiti da forme croniche infiammatorie. Tutto ciò comporta un costo di 4 miliardi di euro l’anno solo per le patologie croniche. Quasi la metà di questa cifra (1 miliardo e 739 milioni) è dovuta alla perdita di produttività per circa 287 mila lavoratori malati. Una ricerca apparsa sulla rivista dell’American College of Rheumatology ha messo in luce che anche le forme giovanili di artite reumatoide, che negli Stati uniti colpiscono 294.000 bambini, rischiano di compromettere la possibilità di studiare e trovare un lavoro. 

VITA DURA ANCHE IN DUE - La malattia incide pesantemente anche sulla vita di coppia. L’Apmar, Associazione Persone con Malattie Reumatiche, riporta i dati di un’indagine su donne affette da artrite reumatoide condotta dall’Unità Operativa di Reumatologia Universitaria di Bari nel 2009: il 60 per cento delle intervistate ha problemi nell’espressione della propria sessualità, il 25 per cento delle divorziate identifica la patologia, poco compresa dai familiari, come causa del divorzio. Un altro studio ha messo in luce che il tasso di divorzio tra le persone con artrite reumatoide è del 70% più alto rispetto ai non malati.

EQUITA’ DI ACCESSO ALLE CURE - Con lo slogan Move to improve, muoversi per migliorare, l’Associazione Nazionale Malati Reumatici onlus (Anmar) chiede alle Regioni di attivarsi in due direzioni: favorire l’equità di accesso alle cure, specie i farmaci biologici, e istituire un registro per le malattie reumatiche. «Sappiamo di “costare tanto” – ha dichiarato Gabriella Voltan, presidente Anmar - e per questo chiediamo non di tagliare ma di investire con oculatezza nelle migliori terapie. Perché questa è la strada più efficace per risparmiare. Ma non solo, chiediamo anche che tutti i malati abbiano l’accesso alle migliori cure possibili indipendentemente dalla loro regione di appartenenza, altrimenti continuiamo a creare malati di serie A e di serie B». Alla campagna aderiscono anche la Società  Italiana di Reumatologia (Sir), il Collegio Reumatologi Ospedalieri Italiani (Croi) e la Fondazione Italiana per la Ricerca sull’Artrite (Fira).

RICERCA E RIABILITAZIONE - Fra gli altri temi critici, le associazioni puntano il dito verso i fondi per la ricerca e la scarsa attenzione per la riabilitazione: solo il 25% dei pazienti affetti da artrite reumatoide ha accesso alla rieducazione motoria che rappresenta il presidio terapeutico più efficace per il recupero del malato.

Donatella Barus

Donatella Barus
Donatella Barus

Giornalista professionista, dirige dal 2014 il Magazine della Fondazione Umberto Veronesi. E’ laureata in Scienze della Comunicazione, ha un Master in comunicazione. Dal 2003 al 2010 ha lavorato alla realizzazione e redazione di Sportello cancro (Corriere della Sera e Fondazione Veronesi). Ha scritto insieme a Roberto Boffi il manuale “Spegnila!” (BUR Rizzoli), dedicato a chi vuole smettere di fumare.


Articoli correlati


In evidenza

Torna a inizio pagina