Con un intervento mininvasivo, detto chirurgia bariatrica, si riduce il rischio diabete negli obesi
Il diabete può essere curato chirurgicamente? Sì, e anche con discreti risultati. La domanda se l’è posta un gruppo di specialisti in un lavoro pubblicato su Annals of Surgery. La risposta è stata positiva. «I riscontri verificati cinque anni dopo l’intervento lasciano ben sperare». In quali casi è consigliabile il riscorso alla chirurgia? I risultati, nei pazienti finora trattati, sono ben auguranti. Ma è bene ricordare che il lettino della sala operatoria deve essere l’ultima carta da calare sul tavolo.
CHIRURGIA BARIATRICA - Ridurre il peso in sala operatoria, e di conseguenza il rischio di sviluppare il diabete, oggi è possibile. È quello che fa la chirurgia bariatrica, attraverso diverse metodiche. Non ce n’è una più efficace in assoluto, ma la scelta va compiuta in base alle caratteristiche del paziente e dopo aver valutato la personale condizione di obesità. Quanto agli effetti sul diabete, però, è il bypass gastrico la pratica più efficace. Con questo intervento si crea una nuova via che permette al bolo alimentare di “saltare” parte dello stomaco e il primo tratto dell’intestino tenue, in modo da ridurre l’assorbimento dei nutrienti. «La chirurgia mini-invasiva è un trattamento di straordinaria efficacia nei pazienti diabetici e obesi, con un indice di massa corporea (BMI) superiore a 30 - spiega Luigi Angrisani, direttore dell’unità operativa di chirurgia generale, d'urgenza e laparoscopica dell'ospedale San Giovanni Bosco di Napoli -. La riduzione dell’obesità a lungo termine annulla diversi fattori di rischio. Senza trascurare alcune modifiche dei meccanismi ormonali che però oggi è giusto leggere ancora in una fase di ricerca».
GLI EFFETTI SUL DIABETE - Il sillogismo sembra scontato: riducendo, fino a far scomparire, la condizione di obesità, anche il controllo della glicemia ne guadagna. Ma i riscontri ottenuti finora riguardavano dati tratti dall’osservazione dei pazienti a breve e a medio termine. Dall’ultima ricerca retrospettiva, condotta su 217 pazienti diabetici che tra il 2004 e il 2007 erano finiti in sala operatoria, è emerso invece come, dopo cinque anni dall'intervento chirurgico effettuato per la riduzione del peso, é stata ottenuta una remissione completa del diabete II nel 24% dei pazienti: con una concentrazione ematica di glucosio inferiore al 6% e un valore della glicemia entro il valore di cento milligrammi per decilitro. Ma non soltanto: il 34% dei soggetti del campione ha migliorato il proprio controllo glicemico. «Dopo la prevenzione, la chirurgia bariatrica si sta rivelando la più efficace strategia di controllo del diabete di tipo II - dichiara Stefano Del Prato, ordinario di endocrinologia al’Università di Pisa e presidente della Società Italiana Diabetologia (SID) -. La riduzione del peso a lungo termine determina un effetto positivo sull'attività delle cellule beta del pancreas e migliora la risposta periferica all'insulina».
Fabio Di Todaro
@fabioditodaro