Cinquant'anni fa il primo prototipo. Ad oggi sono quasi 3 milioni gli italiani che le utilizzano. Poche e semplici le regole da seguire per non danneggiare l'occhio
Cinquant'anni fa il primo prototipo. Ad oggi sono quasi 3 milioni gli italiani che le utilizzano. Poche e semplici le regole da seguire per non danneggiare l'occhio
C'è chi le utilizza per un fattore puramente estetico e chi per vedere. Chi le ritiene una tortura e chi non potrebbe più farne a meno. Stiamo parlando delle lenti a contatto, geniale invenzione dello scienziato Otto Wichterle e che da poco hanno compiuto i 50 anni di età. Fu infatti nel lontano Natale del 1961 che vennero alla luce, dopo un'infinità di tentativi, le prime lenti a contatto in grado di sostituire completamente gli occhiali da vista.
L'INVENZIONE- L'idea delle lenti a contatto flessibili nacque nella testa di Wichterle nel 1952 riprendendo quella iniziale di Leonardo Da Vinci, descritta già nel lontano 1508. I primi tentativi furono però fallimentari: le lenti si rompevano all'apertura degli stampi e i bordi non erano perfettamente lisci. Problematiche non di poco conto per degli accessori che devono possedere caratteristiche ben precise. Purtroppo però, nonostante i miglioramenti nelle tecniche pioneristiche di realizzazione, Wichterle si vide costretto ad interrompere le ricerce per via dell'instabile situazione politica del suo paese. Interruzione durata sino al Natale del 1961 quando gli venne in mente di costruire il prototipo di una pressa formatrice usando le componenti metalliche di un popolare giocattolo dell'epoca, il meccano Merkur. Per far funzionare la centrifuga usò la dinamo della bicicletta dei suoi figli. Con questo marchingegno riuscì a produrre le prime quattro lenti di gel idrofilo lisce e con bordi regolari che non irritavano l'occhio. Nel 1965 il suo brevetto fu acquistato per svariati milioni di dollari dagli Stati Uniti e la società produttrice Bausch and Lomb ne fece un business che dura ancora tutt'oggi.
LE TIPOLOGIE- Ad oggi sono quasi tre milioni gli italiani che utilizzano lenti a contatto in sostituzione degli occhiali. Ne esistono in commercio diversi tipi, dalle lenti a contatto morbide usa e getta giornaliere a quelle semirigide (conosciute anche come lenti a contatto gas permeabili), dalle lenti a contatto colorate che consentono di dare una colorazione diversa all'iride alle lenti a contatto rigide, anche se queste ultime, ormai, stanno man mano lasciando spazio alle lenti a contatto semirigide.
I CONSIGLI- «Le lenti a contatto non sono dannose per gli occhi, sono semplicemente alternative all’occhiale, ma è necessario fare molta attenzione durante il loro utilizzo. La pulizia è fondamentale per la conservazione delle lenti a contatto non di uso giornaliero ma anche per la tutela della salute dell'occhio» dichiara il dottor Lucio Buratto, oculista di fama del Centro Ambrosiano Oftalmico. Oltre a lavarle bene con le soluzioni antiproteiche è bene sostituire i contenitori delle lenti ogni mese. Per quanto riguarda quelle giornaliere, one day, bisogna buttarle dopo l'uso anche se sono state usate solo per poche ore. «Da evitare -spiega Buratto- il contatto delle lenti con l'acqua del rubinetto: meglio evitare di farsi la doccia indossandole perchè l'acqua corrente potrebbe contaminare la lente attraverso alcuni germi presenti nell’acqua tra cui lo Pseudomonas, Stafilococco, Streptococco, Candida e Acantameba. Quest’ultimo è causa della maggior parte delle infezione agli occhi: in concomitanza di una piccola abrasione nell'occhio, il germe penetra nell'organismo e può provocare ascessi e cheratiti corneali irreversibili». Appena l’occhio si dimostra stanco o sofferente, è sempre bene utilizzare gli occhiali. Si consiglia di togliere le lenti almeno un'ora prima di andare a letto, lavarsi sempre le mani prima di maneggiarle evitando l'utilizzo delle saponette (dove si possono annidare i germi) e utilizzando un dispenser di sapone liquido, infine, non pulire mai le lenti con la saliva. Per quanto riguarda il mare, si consigliano vivamente le lenti “usa e getta” e di utilizzare gli occhialini per fare il bagno perchè la lente a contatto rischia di assorbire le impurità dell'acqua del mare. «Fortunatamente -conclude Buratto- i danni irreparabili sono molto rari ma riguardano prevalentemente i giovani e giovanissimi, meno attenti a seguire le regole d’igiene e di corretto uso».