L’accumulo di radicali liberi inibisce la produzione di melanina che dona colore ai capelli in crescita. Uno studio svela come si potrebbe invertire il processo di canizie, sfruttando un particolare enzima che contrasta i prodotti del metabolismo
L’accumulo di radicali liberi inibisce la produzione di melanina che dona colore ai capelli in crescita. Uno studio svela come si potrebbe invertire il processo di canizie, sfruttando un particolare enzima che contrasta i prodotti del metabolismo
Quanti sognano di veder ricrescere i propri capelli del loro colore naturale senza dover ricorrere alla tinta? Dai 30 anni in poi, e in alcuni casi anche prima, dobbiamo fare i conti con questi inestetici fili grigi, segno evidente del tempo che incalza. Se nella realtà siamo ancora lontani dalla «lozione miracolosa» in grado di ridare colore in modo permanente ai nostri capelli, qualcosa di analogo è stato messo a punto dai ricercatori dell’Università di Greifswald, in Germania, e di quella inglese di Bradford, che hanno spiegato sulle pagine del FASEB Journal di aver testato una pomata per la vitiligine che potrebbe funzionare anche sui follicoli piliferi. Il principio attivo è l’enzima PC-KUS che contrasta i radicali liberi nelle cellule della pelle.
PRODOTTI DEL METABOLISMO - Non diventiamo canuti per saggezza ma per effetto dello stress ossidativo. Le attività del metabolismo fisiologico, alla base della vita, producono costantemente radicali liberi, la cui quantità è ridotta e tenuta sotto controllo da una squadra di enzimi. La funzionalità di questi ultimi diminuisce con l’età o in situazioni patologiche, determinando un accumulo di radicali liberi. Il team anglo-tedesco ha chiarito che prodotti del metabolismo quali il perossido d’idrogeno, ovvero la comune acqua ossigenata, e il perossinitrito giocano un ruolo chiave nella patogenesi della vitiligine, una malattia caratterizzata da comparsa e progressiva estensione di macchie bianche sulla pelle e perdita di colore di ciglia, peli e barba nelle aree depigmentate. I radicali liberi, una volta accumulati nei melanociti, interferiscono con la produzione di melanina, il pigmento che dona il colore anche a pelle e capelli. Sottoponendo oltre 2.400 persone colpite da vitiligine al trattamento con pomata a base enzimatica, i ricercatori hanno potuto osservare un miglioramento dei sintomi e un ritrovato colore di pelle e ciglia.
COSA ACCADE AI CAPELLI - Anche nei follicoli piliferi dei capelli si accumulano queste sostanze: precedenti studi del medesimo gruppo di ricerca hanno svelato che una diminuita attività dell’enzima PC-KUS favorisce un accumulo di perossido di idrogeno e inibisce la funzionalità della tirosinasi, un enzima che regola la produzione di melanina nei melanociti. «Queste cellule, che si annidano nel follicoli piliferi, esauriscono nel tempo la loro capacità di produrre pigmento. Il funzionamento non si blocca completamente, per questo il capello può non apparire completamente bianco, e non interessa tutti i follicoli contemporaneamente, con il classico effetto sale e pepe», spiega Mauro Barbareschi, specialista in Dermatologia e Venereologia del Policlinico di Milano.
Cinzia Pozzi