Assegnati i premi per le ricerche più bizzarre e inutili. Baci terapeutici e diagnosi di appendicite saltando sui dossi stradali alcuni degli studi più meritevoli del titolo di quest’anno
Ci siamo, tra un paio di settimane verranno assegnati come di consueto i premi Nobel 2015. Un riconoscimento di grande prestigio attribuito annualmente a persone che si sono distinte nei diversi campi del sapere apportando considerevoli benefici all'umanità. Poi però ci sono gli IgNobel, la versione goliardica del più famoso premio. In questo caso la ben poco ambita onorificenza va a chi si distingue nelle ricerche più strane, divertenti ed assurde. Prima che quelli veri oscurino questi ultimi ecco i principali vincitori di quest’anno. La cerimonia di premiazione è avvenuta la scorsa settimana presso l’Università di Harvard.
APPENDICITE SUI DOSSI (categoria diagnosi medica)
La diagnosi precoce è tutto. Prima si diagnostica una malattia e maggiori sono le possibilità di guarire. Questo vale anche per l’appendicite. Come diagnosticarla? Semplice, andando in macchina sui dossi. Uno studio canadese, pubblicato sulle pagine della prestigiosa rivista British Medical Journal, ha dimostrato che le persone che stanno sviluppando un’appendicite quando incontrano un dosso artificiale, anche se affrontato a bassa velocità, sentono un dolore lancinante a livello pelvico. Un modo alternativo per capire se è il caso di andare in ospedale.
QUANTO FANNO MALE LE PUNTURE (categoria fisiologia)
Una puntura di ape, si sa, fa molto male. Il dolore però –è questa è un’ovvietà- varia da zona a zona. Lo scienziato Michael Smith ha ben pensato di mappare l’intero corpo umano per ottenere un preciso atlante delle aree più dolorose. Non solo, ciò gli ha consentito di sviluppare una scala del dolore denominata Schmidt Sting Pain Index. Per farlo si è sottoposto a ben 25 punture dell’insetto nelle più impensabili parti del corpo. Per la cronaca il dolore massimo si è registrato sul labbro superiore, nelle narici e… lì, nelle parti basse.
TROPPI FIGLI (categoria matematica)
Leggende narrano che il principe Mulay Isma'il, sultano marocchino che regnò dal 1672 al 1727, riuscì a generare quasi 900 figli. Un numero impressionante che è stato oggetto di un approfondito studio matematico sul calcolo di probabilità da parte di Elisabeth Oberzaucher and Karl Grammer. Pubblicato dalla rivista PlosOne i risultati non lasciano spazio alle interpretazioni: sì, la matematica ci dice che il principe aveva tutte le carte in regola per farlo. Altro che leggenda…
UN BACIO TERAPEUTICO (categoria medicina)
Quest’anno il premio dovranno dividerselo due gruppi. La medicina in un bacio. Non un bacio qualunque. L’onorificenza è stata assegnata per lo studio sperimentale dei benefici bio-medici e delle conseguenze bio-mediche di baci intensi. Non solo, un gruppo si è spinto oltre: nella ricerca, Forensic Science International Genetics, gli scienziati hanno valutato la quantità di Dna maschile presente nella saliva dopo un bacio intenso.
COME SI (S)CUCE UN UOVO (categoria chimica)
Quando un uovo cade, si sa, la frittata è fatta… Non c’è nulla che lo possa ricomporre. Quando invece lo si mette a bollire - è questo il caso dell’uovo alla coque - nulla è perduto. Se non lo si vuole mangiare ma bensì lo si vuole riportare al suo stato originale oggi è possibile. Il premio per la chimica di quest’anno va ad una ricerca in cui si dimostra come è possibile invertire la cottura dell’uovo riportandolo ad essere crudo. Un buon metodo per recuperare il cibo.
Daniele Banfi
Giornalista professionista del Magazine di Fondazione Umberto Veronesi dal 2011. Laureato in Biologia presso l'Università Bicocca di Milano - con specializzazione in Genetica conseguita presso l'Università Diderot di Parigi - ha un master in Comunicazione della Scienza ottenuto presso l'Università La Sapienza di Roma. In questi anni ha seguito i principali congressi mondiali di medicina (ASCO, ESMO, EASL, AASLD, CROI, ESC, ADA, EASD, EHA). Tra le tante tematiche approfondite ha raccontato l’avvento dell’immunoterapia quale nuova modalità per la cura del cancro, la nascita dei nuovi antivirali contro il virus dell’epatite C, la rivoluzione dei trattamenti per l’ictus tramite la chirurgia endovascolare e la nascita delle nuove terapie a lunga durata d’azione per HIV. Dal 2020 ha inoltre contribuito al racconto della pandemia Covid-19 approfondendo in particolare l'iter che ha portato allo sviluppo dei vaccini a mRNA. Collabora con diverse testate nazionali.