La ricerca scientifica ha come obiettivo il miglioramento della qualità della vita. Ad ogni risultato raggiunto corrisponde non solo la soluzione più utile e innovativa ad un interrogativo scientifico, ma anche una nuova speranza per chi soffre, nuove prospettive di una vita migliore che incidono sulla famiglia, sul mondo del lavoro, su tutta la società.
Il progresso scientifico non si alimenta senza ricerca. Per questo la Fondazione Umberto Veronesi investe energie, fondi e condivide con studiosi autorevoli importanti iniziative che possano aprire le porte al futuro. Lo fa sostenendo offrendo borse di ricerca.
Come spiega la professoressa Chiara Tonelli, presidente del comitato scientifico della Fondazione e pro-rettore alla ricerca presso l'Università degli Studi di Milano, «siamo soddisfatti, abbiamo ricevuto quasi 600 domande, circa la metà relative a progetti in oncologia. Negli ultimi 4 anni il numero delle domande è cresciuto costantemente, arrivano da tutta Italia e da ogni tipo di istituto. Devo dire che la qualità media dei progetti era elevata, i candidati erano giovani preparati, molti avevano già pubblicato i loro studi su riviste di alto impatto. Quest’anno è stato particolarmente difficile selezionare i vincitori delle 141 borse di ricerca. Abbiamo costituito un comitato di valutazione composto da 10 persone e abbiamo raffinato ancora di più un sistema di valutazione, semplice ma esaustivo. La scelta della Fondazione per il 2015 è stata di sostenere 140 ricercatori con borse di ricerca annuali da 27.000 euro, una cifra dignitosa per un ricercatore laureato che ha completato il dottorato. Un criterio irrinunciabile per noi è la salvaguardia della dignità delle persone».