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Fabio Di Todaro
pubblicato il 02-08-2015

Ebola, adesso c'è un vaccino per sconfiggerla



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Decisiva la tempestività della somministrazione e il trattamento dei contatti più stretti degli ammalati

Ebola, adesso c'è un vaccino per sconfiggerla

«Cento per cento efficace». Sarebbe sembrata una bufala, fino a pochi mesi fa. Si tratta invece di realtà, oggi. Per la prima volta il mondo potrebbe aver scoperto un'arma efficace per proteggere l'uomo dall'ebola, la malattia di origine virale che da un anno e mezzo a questa parte ha fatto ventisettemila contagi e quasi dodicimila morti nell'Africa occidentale. Merito di un vaccino che, nella fase di sperimentazione sull'uomo, s'è rivelato in grado di azzerare i nuovi contagi in dieci giorni dalla somministrazione di una sola dose.

 

 

APPROCCIO "AD ANELLO"

La notizia giunge dalla colonne di The Lancet, rivista scientifica che ha pubblicato i dati preliminari della ricerca. Il vaccino - ideato dal National Institute of Health statunitense e sviluppato dalle case farmaceutiche Merck e NewLink Genetics - è stato testato su oltre quattromila persone nella Guinea Concry, uno dei Paesi in cui il contagio è stato più alto. La copertura massiccia è stata ottenuta adottando una strategia "ad anello". A essere vaccinati sono state le persone a contatto con quelle che avevano appena ricevuto una diagnosi di infezione da virus ebola (trattate anch'esse).

I cluster sono stati randomizzati: 48 di essi sono stati trattati subito con il vaccino, altri 42 tre settimane più tardi. I ricercatori hanno contato il numero di nuovi casi di malattia in ciascun "anello", per valutare il tempo di azione del vaccino. Nessun nuovo caso di malattia è stato riscontrato negli individui (2014) trattati immediatamente, 16 le nuove diagnosi tra chi (2380 persone) era stato trattato a tre settimane dal primo contatto con la persona infetta. Un riscontro che ha portato gli autori della sperimentazione ad affermare che «il vaccino è efficace al 100%».

 

EPIDEMIA IN FLESSIONE

Oltre all'innovativo approccio nei confronti dei più stretti congiunti degli infetti, lo studio ha dimostrato quanto sia importante intervenire precocemente per evitare la propagazione del virus. Il nuovo vaccino, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, è destinato a raggiungere risultati significativi e a diventare la prima arma per frenare la diffusione dell'epidemia. Nelle scorse settimane è stato somministrato anche al personale di Medici Senza Frontiere operativo in Guinea. Il periodo più delicato appare alle spalle: appena sette le nuove diagnosi effettuate tra Guinea (quattro) e Sierra Leone (tre) nell'ultima settimana. «Si tratta del dato più basso dell'ultimo anno», riferisce l'Oms. Ma non è ancora il momento di abbassare la guardia.


@fabioditodaro

Fabio Di Todaro
Fabio Di Todaro

Giornalista professionista, lavora come redattore per la Fondazione Umberto Veronesi dal 2013. Laureato all’Università Statale di Milano in scienze biologiche, con indirizzo biologia della nutrizione, è in possesso di un master in giornalismo a stampa, radiotelevisivo e multimediale (Università Cattolica). Messe alle spalle alcune esperienze radiotelevisive, attualmente collabora anche con diverse testate nazionali ed è membro dell'Unione Giornalisti Italiani Scientifici (Ugis).


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