Una legge appena approvata, che entrerà in vigore tra qualche anno, prevede una sensibile diminuzione dell’inquinamento acustico rilasciato dai veicoli. Che cosa comporta per la salute l’esposizione a rumori sopra i 55 decibel
Una legge appena approvata, che entrerà in vigore tra qualche anno, prevede una sensibile diminuzione dell’inquinamento acustico rilasciato dai veicoli. Che cosa comporta per la salute l’esposizione a rumori sopra i 55 decibel
Limiti più rigorosi alle emissioni acustiche dei veicoli a motore. È questo il progetto di legge votato da poco in Parlamento a tutela della salute pubblica. Secondo una recente indagine condotta dall’Agenzia europea dell’ambiente, metà della popolazione urbana dell’Unione sarebbe infatti esposta a livelli di inquinamento acustico superiori a 55 decibel (db), responsabili di ripercussioni importanti sulla salute.
I DANNI DA ESPOSIZIONE – A rischio non è soltanto l’orecchio, come si potrebbe pensare, ma l’intero organismo. «Le prime conseguenze dell’inquinamento acustico – spiega Alessandro Martini, professore di Audiologia all’Università di Padova – sono a carico dell’orecchio con la comparsa di ipoacusia (riduzione dell’udito), acufeni e vertigini. Tuttavia, se l’esposizione ai livelli di rumore prodotto dal traffico urbano è prolungata nel tempo o è eccessiva, le implicazioni si estendono anche alla funzionalità degli organi interni. Sono comuni lo sviluppo di malattie cardiovascolari con alterazioni della pressione sanguigna, fino all’ipertensione, e l’accelerazione del battito cardiaco o delle interferenze con il sistema nervoso, sottoposto ad un innalzamento dei livelli di stress, nervosismo, insonnia e disturbi cognitivi, specialmente nei bambini». Quindi un generale esaurimento delle riserve dell’organismo.
IL PROGETTO DI LEGGE – Forte delle attestazioni scientifiche, il disegno di legge propone di introdurre gradualmente, entro 6-8 anni dalla sua entrata in vigore e a seconda del tipo di veicolo, nuovi limiti sonori per le auto che passeranno dagli attuali 74 db a 68 db (i veicoli più potenti avranno una concessione di 2-6 db in più) e per i camion, questi portati a 81 db. Ma c’è di più: a tutti gli stati membri è richiesta anche una ‘revisione’ delle componenti dell’asfalto, dei penumatici e dell’aerodinamica delle auto non sempre in grado di ammortizzare o assorbire adeguatamente i livelli di stress sonori. Poi, come già attuato per il consumo di carburante o emissioni di CO2, è in discussione l’introduzione di una etichettatura che riveli le emissioni sonore del veicolo. Insomma, tutte le auto saranno zittite, ad eccezione di quelle elettriche o ibride che saranno invece dotate (obbligatoriamente) di un segnale sonoro.
Francesca Morelli