L'utilizzo di erbe come integratori per dimagrire o migliorare le performance fisiche può mettere in pericolo la salute del fegato. Negli USA il venti per cento dei danni epatici deriva dal loro utilizzo
Naturale non fa rima con salutare. I dati - seppur riguardanti gli Stati Uniti - parlano chiaro: il venti per cento dei danni epatici deriva dall'utilizzo di integratori a base di erbe. Il pericolo numero uno è la non conformità dei prodotti rispetto a quanto riportato sull'etichetta. A sollevare il caso sono gli scienziati del Drug Induced Liver Injury Network (DLIN) americano nel corso del congresso dell’American Society for the Study of Liver Diseases (AASLD) appena conclusosi a Washington.
UN AMERICANO SU DUE FA USO DI INTEGRATORI
Il mercato degli integratori, specialmente negli Stati Uniti, non conosce crisi. Secondo i dati presentati all'AASLD il cinquanta per cento della popolazione statunitense consuma regolarmente questi prodotti. A fare la parte del leone sono gli integratori migliorare le prestazioni sportive, quelle sessuali, per modellare i muscoli e ultimo, ma non meno importante, per dimagrire. Prodotti regolarmente venduti senza prescrizione medica -spesso anche online - che non sempre contengono quanto dichiarato in etichetta e che dunque possono risultare molto pericolosi.
L'ETICHETTA NON CORRISPONDE AL CONTENUTO
Lo studio presentato dai ricercatori del DLIN ha preso in esame oltre 340 prodotti a base di erbe e ayurvedici segnalati da 1200 persone arrivate in pronto soccorso per sospetti danni al fegato. Tra quelli con etichetta, circa 200, solo 90 contenevano esattamente gli ingredienti dichiarati. Ma il dato ancor più sorprendente riguarda i prodotti per il bodybuilding e quelli per dimagrire: nel primo caso l'80 per cento dei preparati aveva una composizione completamente differente rispetto a quanto dichiarato. Percentuale che scende al 72 per cento per quanto riguarda i prodotti per il controllo del peso. Non solo, tali prodotti contenevano in alcuni casi molecole quali tamoxifene (un antitumorale) e antinfiammatori di vario tipo.
PRODOTTI AYURVEDICI CONTAMINATI DA METALLI PESANTI
Ma le novità non finiscono qui perché dati simili giungono anche da uno studio presentato ad AASLD da parte di un gruppo di ricercatori indiani. In questo caso l'attenzione si è concentrata sui prodotti ayurvedici. Nell'analisi gli scienziati hanno verificato la composizione di alcuni preparati utilizzati da persone arrivate in ospedale con danno epatico. Su 94 casi analizzati 33 erano riconducibili direttamente all'utilizzo di questi prodotti. Al loro interno, dopo accurata analisi, sono state trovate tracce di metalli pesanti quali arsenico, cadmio, mercurio, piombo e antimonio.
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IN ITALIA FENOMENO ANCORA (FORSE) POCO CONOSCIUTO
Fortunatamente, a detta degli epatologi italiani, nel nostro Paese casi del genere non se ne sarebbero ancora verificati ma nella pratica mancano ancora dati ufficiali. L'attenzione infatti non deve calare. Complice la possibilità di acquistare sul web qualsiasi prodotto - spesso che arriva dall'estero - il pericolo è sempre dietro l'angolo.
Daniele Banfi
Giornalista professionista del Magazine di Fondazione Umberto Veronesi dal 2011. Laureato in Biologia presso l'Università Bicocca di Milano - con specializzazione in Genetica conseguita presso l'Università Diderot di Parigi - ha un master in Comunicazione della Scienza ottenuto presso l'Università La Sapienza di Roma. In questi anni ha seguito i principali congressi mondiali di medicina (ASCO, ESMO, EASL, AASLD, CROI, ESC, ADA, EASD, EHA). Tra le tante tematiche approfondite ha raccontato l’avvento dell’immunoterapia quale nuova modalità per la cura del cancro, la nascita dei nuovi antivirali contro il virus dell’epatite C, la rivoluzione dei trattamenti per l’ictus tramite la chirurgia endovascolare e la nascita delle nuove terapie a lunga durata d’azione per HIV. Dal 2020 ha inoltre contribuito al racconto della pandemia Covid-19 approfondendo in particolare l'iter che ha portato allo sviluppo dei vaccini a mRNA. Collabora con diverse testate nazionali.