Chiudi
Pediatria
Donatella Barus
pubblicato il 30-06-2022

Le quattro chiavi per prevenire gli incidenti stradali



Aggiungi ai preferiti

Registrati/accedi per aggiungere ai preferiti

Fino a mezzo milione di vittime in meno l'anno nel mondo (e 3.000 in Italia) se si agisse su quattro aspetti chiave per la sicurezza stradale. Il report su The Lancet

Le quattro chiavi per prevenire gli incidenti stradali

Gli incidenti stradali sono una causa importante di morte e disabilità, in tutto il mondo, con un carico più pesante nei paesi a reddito medio-basso. Ora sulla rivista scientifica The Lancet sono stati presentati i risultati di diverse revisioni sistematiche, secondo i quali se si implementassero 4 misure di sicurezza fondamentali in 185 paesi si eviterebbero dal 25 al 40 per cento degli incidenti fatali. Ovvero fra le 347.000 and 540.000 vite umane risparmiate ogni anno. Come fare, quindi, per ridurre il peso degli incidenti lungo le strade? E quale l'impatto di misure adeguate in Italia? Quante vittime si potrebbero evitare nel nostro paese?

 

SICUREZZA SALVA-VITA IN QUATTRO PUNTI

Ma vediamo nel dettaglio i quattro provvedimenti-chiave per migliorare la sicurezza stradale e il loro possibile impatto, come stimato dai ricercatori internazionali su The Lancet:

  • far rispettare i limiti di velocità potrebbe salvare oltre 347.000 vite l’ano;
  • far indossare le cinture di sicurezza e usare i seggiolini per i bambini 121.000;
  • i caschi 51.700;
  • proibire l’alcol a chi guida 16.300.

Questo dimostra ancora una volta, sottolineano gli autori del rapporto, che i danni degli incidenti stradali sono prevenibili, oltre che curabili, e che la sicurezza stradale deve essere un tema centrale quando si parla di prevenzione e salute. Non a caso è stata inclusa negli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Obiettivo, quello di ridurre del 50 per cento feriti e morti in strada entro il 2030, ampiamente fuori portata.

Download

REGISTRATI

per scaricare o sfogliare il materiale

Acque minerali. Una scelta di gusto e salute

CONTENUTO PLUS

Contenuto
Plus

Sei già registrato? ACCEDI

TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

 

L'ANALISI

Il report, stilato da ricercatori di diversi paesi, si basa su dati di vario tipo, compresi quello dell’indagine Global Burden of Disease per misurare il carico in termini di morti e feriti, e caratteristiche dei vari paesi che possono influire sulla capacità di mettere in atto misure efficaci, come il PIL, la densità abitativa e l’efficienza del governo.

 

RISCHIO TRIPLO NEI PAESI POVERI

Sul piano globale, si ricorda che le ferite da incidente stradale sono l’ottava causa di morte per tutte le età e la prima casua di morte fra i 5 e i 29 anni. Ogni anno nel mondo muoiono in strada 1,4 milioni di persone (per oltre la metà sono pedoni, ciclisti e motociclisti) e 50 milioni restano ferite. Il rischio ha un gradiente socio-economico fortissimo: tre volte più alto nei paesi poveri rispetto a quelli ad alto reddito (in Africa, si legge, il tasso di mortalità per incidente stradale è 26,6 per 100.000 persone, in Europa è 9,3.

 

CHI SONO LE VITTIME DI INCIDENTI STRADALI IN ITALIA?

E in Italia, quali sarebbero i margini di intervento? Le stime Istat indicano che nel 2020 si è avuto un calo generale della mobilità, a causa della pandemia, e delle vittime da traffico rispetto all’anno precedente (2.395 i morti in incidenti stradali in Italia, in calo del 24,5 per cento, e 159.249 i feriti, meno 34 per cento). I dati del Parlamento europeo dicono che nel 2019 l’Italia ha registrato una media di vittime della strada leggermente superiore alla media europea (55 vittime per milione di abitanti contro 51), con un calo lievissimo rispetto al 2018, ma significativo (meno 20 per cento) se si guarda più indietro, a dieci anni prima. Ma si può fare molto di più. Secondo le stime proposte dal gruppo di lavoro su The Lancet, migliorare il controllo dell’alcol eviterebbe 241 vittime l’anno, l’uso dei caschi protettivi 242, l’utilizzo corretto di cinture e seggiolini 784 e il controllo della velocità ben 1.783.

 Sostieni la ricerca scientifica d'eccellenza e il progresso delle scienze. Dona ora.

Dona ora per la ricerca contro i tumori

Dona ora per la ricerca contro i tumori

Sostieni la vita


Scegli la tua donazione

Importo che vuoi donare

Donatella Barus
Donatella Barus

Giornalista professionista, dirige dal 2014 il Magazine della Fondazione Umberto Veronesi. E’ laureata in Scienze della Comunicazione, ha un Master in comunicazione. Dal 2003 al 2010 ha lavorato alla realizzazione e redazione di Sportello cancro (Corriere della Sera e Fondazione Veronesi). Ha scritto insieme a Roberto Boffi il manuale “Spegnila!” (BUR Rizzoli), dedicato a chi vuole smettere di fumare.


Articoli correlati


In evidenza

Torna a inizio pagina