Avere le protesi mammarie non impedisce di effettuare una mammografia. Lo screening, però, non è più necessario in caso di mastectomia radicale
Posso effettuare una mammografia anche se ho le protesi al seno?
Carmela (domanda pervenuta tramite canali social)
Risponde la dottoressa Daniela Bernardi, Responsabile della Radiologia Senologica e Screening dell'Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (Milano)
Oggigiorno il numero di donne con protesi mammarie è sempre maggiore. Cresce quindi la domanda, da parte di queste pazienti, se sia possibile o meno eseguire l’esame di mammografia, tanto utile per identificare un possibile tumore in fase pre-clinica.
Innanzitutto, è necessario distinguere se le protesi siano state poste a scopo estetico (additivo) o a scopo ricostruttivo dopo un intervento chirurgico di mastectomia per tumore mammario.
In caso di intervento estetico, la mammografia va regolarmente eseguita senza alcun timore: il tecnico che gestisce l’esame lo farà considerando proprio la presenza delle protesi ed eseguendo, quando possibile, delle proiezioni specifiche che consentano di studiare il solo parenchima mammario in prossimità della protesi.
In caso di intervento ricostruttivo a seguito di mastectomia radicale, dove viene rimosso completamente il parenchima ghiandolare, la mammografia non viene più eseguita perché non è necessaria. In questi casi sarà il medico a consigliare gli esami di controllo più opportuni. Nel caso in cui venga rimosso solo un seno, invece, è necessario continuare ad eseguire la mammografia sulla mammella sana.
È fondamentale sapere che se si evita l’esame mammografico non è perché vi sia un pericolo per la protesi, ma semplicemente perché non c’è tessuto mammario da studiare.
Il timore che una protesi si possa rompere o dislocare a causa della compressione della mammografia è superato dai benefici di una diagnosi precoce.
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