Dimostrata la relazione causa effetto tra infezione virale e possibile sviluppo della malattia. Un'indicazione fondamentale per lo sviluppo di possibili vaccini contro EBV
L'infezione da virus Epstein-Barr (EBV) è un fattore di rischio per lo sviluppo della sclerosi multipla. A confermare ciò che già era ipotizzato da tempo è il più ampio studio mai realizzato sull'argomento dai ricercatori del Chan School of Public Health di Boston guidati dall'italiano Alberto Ascherio. I risultati pubblicati sulla rivista Science non lasciano dubbi: il virus in questione può essere annoverato senza alcun dubbio tra le cause scatenanti la sclerosi multipla.
IDENTIKIT DELLA SCLEROSI MULTIPLA
La sclerosi multipla è una malattia neurologica che causa la progressiva perdita del controllo muscolare. Ciò si verifica quando il sistema immunitario produce anticorpi che distruggono la mielina, quella sostanza che isola le cellule nervose e che consente la corretta conduzione degli impulsi nervosi. Nei nervi danneggiati la velocità dell’impulso è circa 100 volte inferiore rispetto a quelli sani. Una malattia che può esordire a ogni età ma che viene diagnosticata sempre più spesso tra i 20 e i 40 anni. Secondo le ultime stime si contano circa 3 milioni di persone affette da sclerosi multipla, 600 mila in Europa e 68 mila in Italia. Una patologia che colpisce prevalentemente le donne.
UNA MALATTIA, TANTE MANIFESTAZIONI
L'evoluzione nel tempo della malattia varia da persona a persona. Circa l'85% delle persone è affetta da sclerosi multipla recidivante-remittente, una forma dove si presentano episodi acuti alternati a periodi di benessere . La sclerosi multipla secondariamente progressiva invece si sviluppa come evoluzione della forma recidivante-remittente ed è caratterizzata da una disabilità persistente che progredisce gradualmente nel tempo. Una parte delle persone affette dalla forma recidivante-remittente sviluppano entro 10 anni circa una forma secondariamente progressiva.
IL VIRUS DELLA MONONUCLEOSI PREDISPONE ALLA MALATTIA
Da tempo il virus Epstein-Barr -appartenente agli herpes virus e in grado di generare la mononucleosi- è entrato nel radar dei ricercatori quale possibile causa scatenante la sclerosi multipla. Il virus infatti, andando ad infettare le cellule del sistema immunitario, per ragioni ancora da chiarire sembrerebbe in grado di portare queste ultime ad attaccare e distruggere la mielina.
Lo studio dei ricercatori statunitensi ha osservato nel tempo 10 milioni di giovani-adulti in servizio nelle forze armate. Tra questi, 955 hanno sviluppato la sclerosi multipla. Andando ad analizzare la storia clinica è emerso che il rischio di malattia è risultato 32 volte superiore nelle persone che avevano contratto EBV. Rischio che non aumentava invece in seguito ad altre infezioni virali. Ma a "certificare" il legame tra infezione e malattia c'è un altro dato altrettanto importante: andando a valutare i livelli di danno mielinico attraverso un apposito marcatore, questi aumentavano solo quando erano rilevabili gli anticorpi sviluppati contro EBV. Attenzione però ad interpretare il messaggio: un'infezione da EBV non significa sviluppo certo della sclerosi multipla. Ad aumentare sono le probabilità di svilupparla.
Ciò che rimane ancora da chiarire sono le tempistiche: perché la sclerosi multipla comincia a manifestarsi anni dopo l'incontro con il virus? Probabilmente, secondo i ricercatori, è "colpa" dell'infezione latente causata da EBV. L'accumulo silente dei danni nel tempo porta sul lungo periodo alla manifestazione dei sintomi tipici della sclerosi.
CANCELLARE LA SCLEROSI VACCINANDO PER L'EBV
Lo studio in questione, avendo dimostrato un legame diretto tra infezione EBV e sclerosi multipla, apre ora scenari insperati nella lotta a questa malattia neurodegenerativa. Al momento non esiste alcun vaccino per il virus Epstein-Barr (è però in fase di studio un prodotto a mRNA sviluppato da Moderna). Se si riuscisse a svilupparne uno efficace significherebbe avere uno strumento in grado di prevenire direttamente lo sviluppo della sclerosi.
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Daniele Banfi
Giornalista professionista del Magazine di Fondazione Umberto Veronesi dal 2011. Laureato in Biologia presso l'Università Bicocca di Milano - con specializzazione in Genetica conseguita presso l'Università Diderot di Parigi - ha un master in Comunicazione della Scienza ottenuto presso l'Università La Sapienza di Roma. In questi anni ha seguito i principali congressi mondiali di medicina (ASCO, ESMO, EASL, AASLD, CROI, ESC, ADA, EASD, EHA). Tra le tante tematiche approfondite ha raccontato l’avvento dell’immunoterapia quale nuova modalità per la cura del cancro, la nascita dei nuovi antivirali contro il virus dell’epatite C, la rivoluzione dei trattamenti per l’ictus tramite la chirurgia endovascolare e la nascita delle nuove terapie a lunga durata d’azione per HIV. Dal 2020 ha inoltre contribuito al racconto della pandemia Covid-19 approfondendo in particolare l'iter che ha portato allo sviluppo dei vaccini a mRNA. Collabora con diverse testate nazionali.