Tra i 41 centri italiani coinvolti nell'ampio studio promosso dall'AISM figura anche l'Istituto Carlo Besta di Milano. Ecco che cosa raccomanda il responsabile della sperimentazione nell'ospedale milanese, il professor Renato Mantegazza, direttore dell'Unità di Neurologia.
Professor Mantegazza, cosa pensa dell'ipotesi suggerita da Zamboni?
A mio parere l'ipotesi suggerita dagli studi del professor Zamboni è ancora tutta da verificare. Per questa ragione è stata avviata un'ampia indagine volta a chiarire la relazione tra CCSVI e sclerosi multipla e l'eventuale beneficio dell'intervento di angioplastica. E' importante non partire prevenuti ma, attraverso un rigoroso studio scientifico, verificare per il bene dei malati la veridicità delle osservazioni di Zamboni.
Come si svolgerà lo studio promosso dall'AISM?
Nei mesi scorsi abbiamo avviato le procedure di selezione dei candidati alla sperimentazione. Queste dovrebbero terminare nel prossimo mese di aprile. E' lecito pensare che per la fine di settembre riusciremo ad analizzare i primi dati. Lo studio coinvolgerà 4 gruppi di persone per un totale di 2 mila individui. Un gruppo di persone malate di sclerosi multipla, uno di persone sane, uno con altre patologie neurodegenerative non infiammatorie e l'ultimo con patologie neurodegenerative di tipo infiammatorio. Lo studio ci consentirà di valutare la prevalenza delle anomalie venose nella sclerosi multipla nei confronti di quella osservata in controlli di pazienti normali e controlli di pazienti affetti da diverse patologie del sistema nervoso.
Chi può partecipare alle selezioni?
Eccetto rare eccezioni dovute alla storia clinica della persona, lo studio è aperto a chiunque rientra nelle quattro categorie citate. La partecipazione è volontaria e gratuita. Ogni persona che parteciperà allo studio, dopo aver letto e firmato il consenso informato, eseguirà una visita neurologica nella quale verrà valutato anche lo stato di salute generale, dopodiché verrà eseguito un esame eco-color-doppler.
Quale consiglio si sente di dare a un malato di sclerosi multipla che volesse sottoporsi ad un intervento di angioplastica?
Pur non essendo ancora stato chiarito il legame tra sclerosi multipla, CCSVI e miglioramento delle condizioni della malattia, il consiglio che mi sento di dare a un malato che volesse intraprendere l'intervento è quello di farlo presso strutture dove vengano verificati rigorosamente i risultati terapeutici e funzionali, con studi clinici controllati. Non solo, il paziente deve esigere anche che il medico fornisca un’informazione corretta sui rischi legati all’operazione e sull’assenza ad oggi di dimostrazioni scientifiche a sostegno dell’efficacia dell’operazione.
(a cura di Daniele Banfi)
Renato Mantegazza è responsabile dell'Unità Operativa Malattie Neuromuscolari e Neuroimmunologia dell'ospedale Besta di Milano. Attualmente è il referente principale per la sperimentazione promossa dall'Associazione Italiana Sclerosi Multipla sul coinvolgimento della CCSVI nella genesi della Sclerosi Multipla.