MirrorAble è una piattaforma di video-riabilitazione per far recuperare la funzionalità motoria ai bambini colpiti da ictus perinatale. Si basa sull'attività dei neuroni specchio. La storia di Francesca, Roberto e del loro piccolo Mario
Ictus non fa certo rima con bambino. Eppure, a differenza di quanto si possa pensare, anche i più piccoli ne possono essere colpiti. Questo è il caso dell'ictus perinatale, una forma particolare di ischemia che può verificarsi da 18 settimane prima della nascita sino al primo mese di vita. Ma proprio per la straordinaria capacità di rimodellamento che ha il cervello di un neonato l'ictus non sempre è una condanna. Tutt'altro. Fondamentale nel recupero dal danno - così come per gli adulti - è la riabilitazione. Sfruttando il meccanismo dei neuroni specchio, oggi Francesca Fedeli e Roberto D'Angelo - i genitori di Mario, un bimbo colpito da ictus perinatale - hanno dato vita a MirrorAble, una piattaforma interattiva che consente un modello unico di riabilitazione a domicilio appositamente studiato per rispondere alle esigenze dei quei piccoli che hanno subito danni cerebrali in una fase molto precoce della loro vita. La prima vera applicazione pratica che si basa sulla scoperta dei neuroni specchio.
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La storia di MirrorAble nasce con la venuta al mondo di Mario, il bambino di Francesca e Roberto. La comunicazione dei medici è tranciante: il piccolo ha sofferto di ictus perinatale. Impossibile chiarire se sia avvenuto durante la gravidanza o al momento del parto. Ciò che importa è che gli esami dicono che il 40% del cervello pare compromesso. Il futuro è ancora di più un'incognita. Mario potrà camminare? Riuscirà a parlare? Potrà vivere una vita piena? Di risposte certe per Francesca e Roberto non ce ne sono e così è anche per quei ventimila bambini italiani che hanno sperimentato l'ictus perinatale.
LA SCOPERTA DEI NEURONI SPECCHIO
Ma è propria partendo da tutte queste incognite che inizia questa straordinaria storia. Il primo passo è la fondazione di FightTheStroke, un'associazione che ha l'obiettivo non solo di sensibilizzare sull’ictus perinatale ma di cercare di creare strumenti utili alle famiglie che condividono lo stesso percorso. Ma il punto di svolta arriva quando Francesca e Roberto vengono a conoscenza dei neuroni specchio, una particolare categoria di cellule cerebrali scoperte negli anni '90 da Giacomo Rizzolatti. Cellule fondamentali per apprendere nuove abilità. I neuroni specchio infatti sono cellule che si attivano sia quando compiamo un’azione, sia quando osserviamo un altro individuo eseguire un’azione simile. Tale processo di integrazione fra percezione ed azione, può potenzialmente coinvolgere tutte le modalità sensoriali che veicolano uno stimolo contenente delle informazioni motorie: in questo modo si evoca una risposta del sistema motorio, un po’ come se si compiesse in prima persona quella determinata azione. La ricerca scientifica ha dimostrato che i neuroni specchio si attivano anche nei soggetti paralizzati o con sindrome dell’arto fantasma (per esempio quando il paziente ha subito un’amputazione).
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IMPARARE OSSERVANDO LA REALTA'
Ma senza scomodare i neuroni specchio chi vive accanto a un bambino con disabilità motoria dovuta ad ictus sa bene che per imparare ad eseguire alcuni movimenti bisogna giocare. E che tutto ciò viene ancor meglio se si imita qualcuno altro bimbo che si ha accanto, meglio ancora se nel proprio salotto di casa. Partendo da questa osservazione della realtà e "scontrandosi" con la conoscenza dei neuroni specchio arriva il colpo di genio. E se sfruttassimo questa innata capacità del cervello di copiare i movimenti di chi ci sta di fronte per realizzare un "gioco" che sia anche una terapia?
LA NASCITA DI MIRRORABLE
Partendo da questa idea e dall'incontro di scienziati (in primis il Cnr di Parma), famiglie e con il sostegno di diverse imprenditori nasce MirrorAble. Il principio scientifico su cui si basa è la capacità di stimolare l’apprendimento motorio attivando il meccanismo dei neuroni specchio attraverso l’osservazione di video-storie, l’imitazione e l’interazione on-line con altri bambini con bisogni simili. La prima vera applicazione a fini riabilitativi che si fonda sulla scoperta di Rizzolatti. In particolare si tratta di un dispositivo digitale attraverso cui il bambino vede un altro bambino con caratteristiche simili alle sue compiere dei movimenti ed è naturalmente portato ad imitarlo, partecipando in maniera attiva agli esercizi. Un dispositivo oggi già diffuso e utilizzato da tante famiglie come quella del piccolo Mario.
Per maggior informazioni: https://fightthestroke.org/mirrorable-ita/
Daniele Banfi
Giornalista professionista del Magazine di Fondazione Umberto Veronesi dal 2011. Laureato in Biologia presso l'Università Bicocca di Milano - con specializzazione in Genetica conseguita presso l'Università Diderot di Parigi - ha un master in Comunicazione della Scienza ottenuto presso l'Università La Sapienza di Roma. In questi anni ha seguito i principali congressi mondiali di medicina (ASCO, ESMO, EASL, AASLD, CROI, ESC, ADA, EASD, EHA). Tra le tante tematiche approfondite ha raccontato l’avvento dell’immunoterapia quale nuova modalità per la cura del cancro, la nascita dei nuovi antivirali contro il virus dell’epatite C, la rivoluzione dei trattamenti per l’ictus tramite la chirurgia endovascolare e la nascita delle nuove terapie a lunga durata d’azione per HIV. Dal 2020 ha inoltre contribuito al racconto della pandemia Covid-19 approfondendo in particolare l'iter che ha portato allo sviluppo dei vaccini a mRNA. Collabora con diverse testate nazionali.