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Neuroscienze
Redazione
pubblicato il 08-02-2012

I disturbi della personalità istrionico, borderline, antisociale, narcisistico



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Una guida per capire, con l'aiuto di Silvio Bellino, responsabile del Centro per i disturbi della personalità della Clinica psichiatrica all'ospedale Molinette di Torino

I disturbi della personalità istrionico, borderline, antisociale, narcisistico

Gruppo B: comprende 4 disturbi contrassegnati dall’enfatizzazione delle emozioni: istrionico, borderline, antisociale e narcisistico. Qui tutte le espressioni di uno stato emotivo sono enfaticamente passionali, esasperate.

Disturbo istrionico

E’ più o meno ciò che una volta si chiamava disturbo isterico  Già, molte parole cambiano nella clinica perché sono entrate nel linguaggio comune come termini dispregiativi. Anche lo psicopatico definito dagli studiosi negli anni ’50, essendo divenuto termine comune d’offesa, o comunque con un’accezione socialmente negativa, è stato soppiantato dal termine disturbo di personalità. Dunque, l’istrionico è come se recitasse sempre perché deve sempre attirare l’attenzione su di sé. Veste e parla in modo appariscente, vuol essere molto elegante e attraente, ma spesso finisce sopra le righe. Tende a erotizzare i rapporti  anche appena iniziati, la seduzione è un suo atteggiamento costante, è molto manipolativo. Va aggiungo che questo soggetto è quello che più di tutti si attira le antipatie della gente, lo trovano tutti insopportabile,

Borderline

E’ il più grave tra i disturbi di personalità anche perché quasi sempre si associa a depressione, disturbo bipolare, disturbi alimentari, abuso di alcol e droghe. Dall’altro lato, però, è l’unico disturbo di cui per ora abbiamo una indicazione chiara sull’uso dei farmaci.

Il tipo borderline è caratterizzato dall’instabilità. Instabilità di umore, intanto: altalena tra il su e il giù pur senza arrivare a veri episodi di depressioni o di euforia maniacale. Instabilità nei rapporti umani: è quello che inizialmente fa spesso incontri eccezionali, conosce gente straordinaria, “questa è la persona giusta per la mia vita”. Storie non solo sentimentali, sia chiaro: è eccezionale un nuovo amico perché “mi capisce a fondo, sa aiutarmi”. Poi, basta una piccola discrepanza ed è il crollo, la svalutazione totale: “Mi ha ingannato come tutti, non vale niente”. Lo stesso accade con i medici: se il suo curante disdice una visita o va in vacanza o durante il ricovero dà regole che al o alla malata non vanno bene, tutto il rapporto può andare in crisi. Si cambia medico.
Non sempre il ragazzo o la ragazza borderline è allo sbando sul piano relazionale. Qualche volta stabilisce un rapporto preferenziale e stabile con una persona, che gli fa da bastone. La chiamiamo la “relazione d’appoggio”: può essere un parente, un amico, lo psichiatra o lo psicoterapeuta. C’è un rischio di dipendenza patologica, ma alcune volte è utile, specie la relazione con lo psichiatra è contenitiva, perché il paziente tende a vivere in modo disordinato e spericolato, all’abuso di sostanze, a comportamenti aggressivi e ha bisogno di ricevere dei limiti. Va frenato. Bisogna aggiungere una particolare situazione di cui spesso oggi si parla molto: lo stalking. Poiché ha il terrore di venire abbandonato e se accade non sa accettarlo, chi è borderline  a volte può diventare violento e persecutorio con l’ex partner.

Antisociale

E’ caratterizzato fin dall’adolescenza da una serie di condotte per infrangere le regole sociali e portare deliberatamente danno alle cose, ma spesso anche alle persone. C’è disprezzo per le norme comuni, per la convivenza. Mentre l’aggressività del borderline può nascere da un’esplosione incontrollata, nell’antisociale è voluta. Presto iniziano le vicende giudiziarie che poi continuano nell’età adulta. E’ quello che in una rapina, per esempio, dà una coltellata o spara senza che ce ne sia la necessità. Ha un plus di violenza.

Questa categoria di disturbo della personalità è stato introdotto dagli psichiatri americani con studi sulla violenza nei ghetti, il fenomeno delle gang giovanili così aggressive. 

Narcisistico

Non riesce  a costruire rapporti con gli altri perché tutta la sua vita è concentrata su se stesso. Non è un egoista, è proprio che non riesce a considerare l’altro come esistente in sé. Fa amicizia solo con persone che gli possono servire: quello che passa a prenderlo in macchina, il collega che gli dà una mano, il tale che lo porta alle feste o può presentargli persone importanti. Anche il compagno o la compagna non conta in sé: serve a farci vedere in giro con una persona socialmente gradevole, servono ad accompagnarci  o a farci fare bella figura, quindi più sono attraenti e utili al soggetto e meglio è. Il quadro si completa con la forte tendenza a manipolare gli altri per i propri scopi.

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