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Neuroscienze
Serena Zoli
pubblicato il 18-10-2021

Contro lo stress quanto serve la meditazione?



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Uno studio tedesco ha cercato una misura oggettiva dei benefici anti stress della meditazione: il livello di cortisolo nei capelli

Contro lo stress quanto serve la meditazione?

Per sapere se si è stressati o no c’è da mettersi le mani nei capelli. Alla lettera. Perché l’ormone dello stress, il cortisolo, si concentra in varie parti del corpo, ma molto nei capelli per l’appunto. E misurandolo lì, si può avere una misura di quanto si è tesi. Un dato oggettivo. Che è stato preso come strumento per calcolare l’effetto reale della meditazione, che si pratica attraverso tecniche diverse, tra cui la più “occidentale” forse è la mindfulness.

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MEDITAZIONE: UTILE O NO?

Finora la positività della ripetizione delle sedute è stata testimoniata o dai maestri o dagli allievi, anche attraverso appositi questionari, ma quanto affidabili? In chi “pratica”, c’è l’aspettativa personale - e anche di chi gli sta intorno - di sentirsi meglio. Un elemento che può falsare, in buona fede, le risposte, diciamo pure come un “effetto placebo” che si manifesta nelle sperimentazioni farmacologiche. Lì accade che, in uno studio in cieco, qualcuno che non ha ricevuto la medicina, ma una pastiglia vuota, e non lo sa, si sente meglio comunque. Ora uno studio tedesco ha cercato di dare una misurazione oggettiva del beneficio, andandone a cercare il valore nei livelli di cortisolo.

 

QUANTO COSTA VIVERE SOTTO STRESS

Ebbene, anticipiamo subito che la risposta della ricerca oggettiva sulla pratica della meditazione è positiva: sì, meditando con costanza il cortisolo cala nei capelli, dunque in tutto il corpo c’è maggiore distensione e benessere. A condurre la ricerca una quotatissima scuola come il Max Planck Institute for Human Cognitive and Brain Sciences di Lipsia, in Germania il cui lavoro è comparso sulla rivista Psychosomatic Medicine. La partenza è stata la ricerca dell’ente di sanità pubblico tedesco che indica nel 23 per cento il numero dei cittadini affetti dallo stress. Che comporta non solo una tensione nervosa, ma è anche legato a un certo numero di disturbi fisiologici tra cui diabete, disturbi cardiocircolatori e problemi psicologici, in primis la depressione che occupa uno dei primi posti nel calcolo del carico globale di malattia.

 

IL RUOLO DEL CORTISOLO

Lo stress è fonte di malessere, ma ha pure una funzione positiva: quando siamo davanti a un periodo o una prova difficile, viene rilasciato più cortisolo, ormone che dà l’allerta al corpo e mobilita speciali energie per superare il punto critico. Questo non vale se lo stress è continuo e generato dalla vita di ogni giorno. Ecco allora la ricerca di molti di un metodo di meditazione che porti benessere. Mettendo sotto esame i capelli, dopo 6 mesi di pratica rivolta all’attenzione per sé, alla compassione, alla capacità di guardare sé e il mondo da una diversa prospettiva, a seconda dei diversi metodi, il cortisolo risulta diminuito del 25 per cento, che è un risultato considerevole. 

 

AUMENTA IL BENESSERE FINO AI 6 MESI

Al Max Planck hanno preso in esame tre gruppi di 80 persone ciascuno e questi hanno continuato la pratica contemplativa per 9 mesi, 30 minuti al giorno, sei giorni alla settimana. I capelli sono stati esaminati alla crescita, che è di circa un centimetro ogni mese: ogni 3 mesi il cortisolo è stato misurato nei primi 3 centimetri a cominciare dalla cute. Si è visto che fino ai sei mesi continuava a diminuire il segnale dello stress, ma non nei mesi dal sei al nove della prova. Sempre sul cortisolo e sempre in Germania era stato già condotto uno studio dal ReSource Project (analizza i risultati dei training mentali dall’Occidente all’Estremo Oriente) mettendo le persone arruolate di fronte a problemi di vario ordine, stressanti, anche di matematica. E si era registrato un accumulo di cortisolo minore del 51 per cento nelle persone che avevano fatto meditazione rispetto a quelli privi di training. In questo caso non ci si erano messe le mani nei capelli, perché l’ormone della tensione era stato misurato in campioni di saliva. In base alle prestazioni registrate i ricercatori hanno desunto che il training mentale può migliorare le nostre capacità di affrontare situazioni particolarmente critiche oltre a “sciogliere” una gran parte di stress continuo quotidiano. Migliora il benessere, dunque, e diventa prevenzione per molti disturbi fisici e psichici.

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Serena Zoli
Serena Zoli

Giornalista professionista, per 30 anni al Corriere della Sera, autrice del libro “E liberaci dal male oscuro - Che cos’è la depressione e come se ne esce”.


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