I dati indicano che la chirurgia gioca un ruolo fondamentale per sopravvivere ad un evento ischemico. In Italia i reparti attrezzati sono ancora pochi
I dati parlano chiaro: sopravvivere e non riportare danni in seguito a gravi ictus è oggi possibile. Ciò è possibile Rimuovendo meccanicamente le grandi ostruzioni a livello delle arterie cerebrali attraverso un approccio endovascolare. A testimoniarlo è uno studio appena pubblicato sulle pagine sul New England Journal of Medicine. Un intervento di altissima precisione possibile solo presso strutture altamente specializzate come le stroke unit. Per sapere la situazione nel nostro Paese chiediamo un parere al professor Francesco Orzi, nerologo presso l'Ospedale sant'Andrea di Roma.
Professor Orzi, che cosa sono le stroke unit?
Quando ci si parla di stroke unit ci si riferisce a ospedali che possiedono al loro interno dei posti letto dedicati alla degenza e alla riabilitazione delle persone colpite da ictus. Ciò che però realmente contraddistingue un reparto del genere è l’equipe che si occupa della parte interventistica. Una stroke unit perfettamente funzionante dovrebbe avere a disposizione medici interventisti e neuroradiologi 24 ore su 24. Prima si interviene infatti e maggiori saranno le probabilità di successo. Ovviamente alla luce di quanto emerso dallo studio sul New England Journal of Medicine possiamo affermare che essere stroke unit non basta, occorre grande esperienza per effettuare questo genere di interventi di chirurgia endovascolare.
Qual è la situazione in Italia?
Purtroppo la possiamo definire a “macchia di leopardo”. Le stroke unit nel nostro Paese non sono distribuite in maniera omogenea. Alcune regioni possiedono un numero di stroke unit ampiamente inferiore rispetto alle reali necessità.. Teoricamente dovrebbero essere presenti circa un'unità ogni milione di abitanti. Nelle grandi città la situazione è abbastanza sotto controllo. Ovviamente, come accennavo prima, per effettuare interventi di chirurgia endovascolare occorre implementare le attuali stroke unit. Non tutte in questo momento sono in grado, soprattutto in fase di emergenza, di garantire questa modalità di intervento.
Perché è importante investire in queste strutture?
Se i pazienti non vengono adeguatamente trattati i costi associati ai danni permanenti subiti sono estremamente elevati. Non solo, attraverso un corretto approccio nella gestione degli ictus è possibile ridurre i tempi di degenza e riabilitazione. In un'ottica a lungo termine investire in stroke unit porterà a un duplice vantaggio: risparmiare e ottimizzare risorse e migliorare la qualità di vita dei pazienti colpiti da ictus.
Daniele Banfi
@danielebanfi83