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L'esperto risponde
Redazione
pubblicato il 02-12-2014

Quanto serve fare stretching?



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Risponde Benedetto Toso, Professore di Posturologia ed attività motoria preventiva e compensativa, Università Cattolica di Milano

Quanto serve fare stretching?

Sono uno sportivo, vado in bicicletta. Gli amici mi rimproverano dicendo che non faccio abbastanza stretching. E’ più importante essere ‘forti’ o ‘elastici’ per fare attività fisica?
Roberto S, Bergamo

Risponde: Benedetto Toso (nella foto), Professore di Posturologia ed attività motoria preventiva e compensativa, Università Cattolica di Milano

Va detto innanzitutto che la mobilità articolare è la capacità che permette al corpo di eseguire movimenti di grande ampiezza con armonia e scioltezza. Perché questi siano tali occorre però che si raggiungano e conservino i limiti fisiologici: ovvero non è positivo né l’eccesso di mobilità né la sua riduzione.

L’eccessiva mobilità è di norma dovuta alla lassità di muscoli e legamenti che può coincidere con una situazione di debolezza, di instabilità e di scarsa protezione per le articolazioni. All’opposto la riduzione di mobilità non consente una corretta esecuzione dei movimenti di qualunque attività sportiva. Questa si verifica, per lo più, quando l’articolazione resta a lungo immobilizzata, come succede a chi è stato ingessato a causa di una frattura; oppure se non viene abitualmente sfruttata tutta l’escursione articolare, come accade a chi conduce una vita sedentaria. O ancora se ci sono errori nella programmazione dell’allenamento come capita spesso agli atleti che si preoccupano troppo della loro forza, trascurando l’elasticità muscolare e le relative conseguenze. 

L’eccessiva forza muscolare può infatti essere causa di problemi difficilmente reversibili, in quanto non solo diminuisce l’elasticità muscolare, ma riduce anche la rima articolare, ovvero la distanza tra le due ossa che compongono un’articolazione, e aumenta la pressione all’interno dell’articolazione stessa. Il risultato ‘finale’ è che l’articolazione si irrigidisce, l’ampiezza dei movimenti resta più limitata, favorendo l’insorgenza del dolore e l’instaurarsi di un’artrosi precoce che predispone a tendiniti, strappi, e altre lesioni muscolari.

Qual è allora lo ‘stato dell’arte’ dei muscoli? Si possono dire efficienti quando sono capaci di accorciarsi e allungarsi in tutta la loro ampiezza. Questa seconda potenzialità  - la massima libertà di movimento - è ben più importante della forza nella maggior parte delle attività sportive.  Infatti chi è rigido è costretto a lavorare con maggior tensione muscolare e ha più difficoltà nell’apprendimento e nell’esecuzione di nuovi gesti specifici. Ecco perché, durante l’allenamento specie con i pesi, occorre migliorare e potenziare parallelamente la forza, l’elasticità muscolare e la mobilità articolare. Aspetti tra loro correlati e inscindibili perché una buona elasticità muscolare permette una buona mobilità articolare e, allo stesso modo, una buona mobilità articolare mantiene l’elasticità muscolare.


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