In caso di ipertrofia prostatica benigna, cosa fare se i farmaci non hanno gli effetti desiderati? La parola all'esperto
Sono un paziente di 75 anni affetto da ipertrofia prostatica benigna. Sto assumendo farmaci antinfiammatori (tamsulosin e dutasteride), ma vorrei integrarli con un valido prodotto integratore che mi allevi il fastidio di alzarmi spesso la notte, minzionare lentamente e avere sempre la sensazione che la vescica non si sia svuotata completamente. Posso sospendere per un periodo il dutasteride, che tiene basso il PSA, ma ha anche controindicazioni inibitorie nell’apparato maschile, specialmente perdita di testosterone, e sostituirlo con un buon integratore?
G. C. (domanda pervenuta via form Esperto risponde)
Risponde il professor Francesco Montorsi, Ordinario Università Vita-Salute San Raffaele e Direttore Unità di Urologia IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano
La terapia di combinazione tra alfa bloccante - come la tamsulosina - ed un inibitore delle 5 alfa reduttasi - come la dutasteride - è considerata la più efficace in assoluto per molti pazienti con ipertrofia prostatica ed in particolare con coloro che hanno prostate molto voluminose.
Se questa cura non sortisce gli effetti desiderati è necessario riparlare con il proprio urologo per approfondire il caso e capire se sia necessario un intervento chirurgico. Qualsiasi farmaco può ovviamente essere sospeso.
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