La forma autoimmune dell'ipertiroidismo (morbo di Basedow) è la più diffusa in Italia. Sono gli anticorpi prodotti dal sistema immunitario a indurre la tiroide a produrre ormoni in eccesso
Buongiorno vorrei essere informata in modo più dettagliato per quanto riguarda le malattie della tiroide autoimmune (ipertirodismo) e se la causa è nel nostro organismo.
Federica
Risponde Paolo Vitti, direttore del cento di endocrinologia ed endocrino-chirurgia dell'azienda ospedaliero-universitaria di Pisa e presidente della Società Italiana di Endocrinologia
L’ipertiroidismo rappresenta un quadro di iperfunzione della ghiandola tiroidea, che si manifesta con un'aumentata sintesi e secrezione degli ormoni tiroidei. L'eccesso di ormoni tiroidei circolanti causa, a livello dei tessuti, una sindrome con manifestazioni cliniche che possono variare in maniera considerevole, passando da quadri subdoli e sfumati a esordio lento fino a quadri più gravi con segni e sintomi francamente manifesti. Le principali manifestazioni cliniche dell’ipertiroidismo nella sua forma conclamata sono un aumento di volume della tiroide (gozzo), un aumento del battito cardiaco e della pressione arteriosa, perdita di peso, una intolleranza al caldo con eccessiva sudorazione, tremori, insonnia, nervosismo, aumento dell’appetito e alterazione del ciclo mestruale.
La principale causa di ipertiroidismo è il morbo di Basedow o gozzo diffuso tossico, malattia autoimmune caratterizzata dalla produzione da parte del sistema immunitario di anticorpi che hanno la capacità di stimolare la tiroide a produrre ormoni tiroidei in eccesso. Il morbo di Basedow ha una forte predisposizione familiare, per cui circa il 15 per cento dei pazienti hanno un familiare stretto con la stessa malattia e circa il 50 per cento dei parenti di primo grado presentano positività per gli anticorpi antitiroide. Il morbo di Basedow rappresenta, nelle aree a normale apporto iodico, la più comune causa di ipertiroidismo (60-90 per cento). La prevalenza della malattia nella popolazione generale è relativamente alta raggiungendo l'1-2 per cento nelle donne, con un rapporto tra donne e uomini di sette a uno.
La malattia può insorgere a tutte le età, ma è soprattutto frequente dai 20 ai 40 anni. Oltre alle manifestazioni cliniche sopra descritte, nel morbo di Basedow si possono avere sintomi specifici quali la protrusione dei bulbi oculari (esoftalmo). Questo è causato da alterazioni infiammatorie su base autoimmune dei tessuti orbitari (tessuto adiposo e dei muscoli oculari) che, aumentando di volume, spingono all’esterno il bulbo oculare. La maggioranza dei pazienti con morbo di Basedow presenta segni e sintomi oculari, ma questi sono particolarmente gravi in una minoranza di pazienti.
Altre comuni cause di ipertiroidismo, particolarmente frequenti in Italia a causa della carenza iodica, sono il gozzo multinodulare tossico e l’adenoma tossico. Solitamente l’ipertiroidismo indotto da queste due malattie ha un esordio clinico più lento e sfumato rispetto all’ipertiroidismo da morbo di Basedow, con un picco di incidenza più avanzato (attorno alla sesta decade di vita). La prevalenza di ipertiroidismo lieve da gozzo multinodulare varia in modo considerevole in rapporto alla nutrizione iodica. Può infatti essere molto elevata e colpire fino al dieci per cento della popolazione anziana residente in zone con insufficiente apporto di iodio.