Il Governo ha emanato una serie di decreti con disposizioni urgenti per contenere la diffusione del nuovo Coronavirus e i casi di Covid-19. Restare a casa è il comportamento richiesto a tutti
**Articolo in aggiornamento**
Il Governo l'11 marzo ha emanato un nuovo decreto che introduce ulteriori misure urgenti per contenere l'epidemia di Coronavirus e per ridurre le possibili occasioni di trasmissione. Il testo integrale del decreto è consultabile qui.
Ecco in sintesi alcune delle limitazioni e delle raccomandazioni contenute nel documento. Il richiamo alla responsabilità dei cittadini è forte e necessario. Dalla serietà con cui si seguiranno le disposizioni e ci si adoperarà per tutelare la salute individuale e collettiva dipenderanno l'efficacia delle misure e la loro durata.
DPCM 11 MARZO 2020: SOSPENSIONE ATTIVITÀ COMMERCIALI
Il decreto vede il mantenimento fino al 3 aprile delle norme previste dal DPCM dell'8 e del 9 marzo (si vedano i paragrafi successivi) e introduce la sospensione delle attività commerciali al dettaglio, ad eccezione di alimentari e beni di prima necessità, fino al 25 marzo. Nei mercati resta la vendita dei soli generi alimentari e nei centri commerciali solo i negozi che vendono i prodotti di cui sopra. Aperte farmacie, parafarmacie, edicole e tabaccai. In ogni caso ogni esercizio deve garantire la distanza interpersonale di un metro.
Nel settore bar e ristorazione restano aperti mense, catering, autogrill, servizi in stazioni e aeroporti, sempre con l'obbligo della distanza di un metro.
Parrucchieri, barbieri, estetiste chiudono.
Le banche e i servizi finanziari restano aperti, così come le lavanderie. Restano aperte le attività di commercio in dettaglio per acquisti a distanza (internet, tv, corrispondenza) e tramite distributori automatici. Aperti negozi che vendono computer e attrezzature di elettronica, ferramenta e materiale elettrico, articoli igienico-sanitari, detersivi e saponi, prodotti per animali, distributori di carburante, articoli di ortopedia e medicali, ottica e fotografia,
Per tutte le attività che restano aperte, comprese quelle produttive, si raccomandano misure igieniche e preventive adeguate e l'uso di lavoro agile quando possibile.
DPCM 9 MARZO 2020: TUTTA ITALIA ZONA PROTETTA
Il Decreto contiene nuove misure per il contenimento e il contrasto del diffondersi del virus Covid-19 sull'intero territorio nazionale. Il provvedimento estende le misure di cui all'art. 1 del Dpcm 8 marzo 2020 a tutto il territorio nazionale. È inoltre vietata ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico. In ultimo, è modificata la lettera d dell'art.1 del Dpcm 8 marzo 2020 relativa agli eventi e manifestazioni sportive. Tali disposizioni producono effetto dalla data del 10 marzo 2020 e sono efficaci fino al 3 aprile 2020.
DPCM 8 MARZO 2020: LE ZONE "PROTETTE"
L'art. 1 prevede che in 14 province (Parma, Piacenza, Rimini, Reggio-Emilia, Modena, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Alessandria, Verbano-Cusio-Ossola, Novara, Vercelli e Asti) oltre all'intera Regione Lombardia vengano adottate misure urgenti che prevedono fra l'altro il divieto di spostamenti in entrata ed uscita salvo quelli per motivi di salute, per comprovate esigenze lavorative o per situazioni di necessità. Si consente ovviamente il rientro presso il proprio domicilio, residenza o abitazione. Le scuole resteranno chiuse fino al 3 aprile. Sospesi eventi e competizioni sportive in qualunque luogo, chiuso o aperto. Consentiti allenamenti e competizioni di atleti professionisti o partecipanti a competizioni nazionali o internazionali, a porte chiuse e con il controllo da parte dei medici delle società sportive. Chiusi gli impianti sciistici, sospese le attività di cinema, teatri, pub, discoteche, sale gioco e simili. Chiusi i musei, i circoli ricreativi e culturali, le palestre, le piscine, i centri benessere e termali. Garantite soltanto le prestazioni che rientrano nei LEA, i livelli essenziali di assistenza. Bar e ristoranti aperti dalle 6 alle 18 con l'obbligo di garantire la distanza di un metro fra le persone, pena la sospensione dell'attività. Chiuse le medie e grandi strutture commerciali nel finesettimana. Nei giorni feriali devono garantire il distanziamento fra gli esercenti. Farmacie, parafarmacie e rivendite di alimentari non sono chiuse ma devono garantire la distanza di un metro. Chiese aperte solo se si garantisce la distanza di un metro. Sospese le cerimonie religiose, compresi funerali.
Fonti
Donatella Barus
Giornalista professionista, dirige dal 2014 il Magazine della Fondazione Umberto Veronesi. E’ laureata in Scienze della Comunicazione, ha un Master in comunicazione. Dal 2003 al 2010 ha lavorato alla realizzazione e redazione di Sportello cancro (Corriere della Sera e Fondazione Veronesi). Ha scritto insieme a Roberto Boffi il manuale “Spegnila!” (BUR Rizzoli), dedicato a chi vuole smettere di fumare.