Micotossine, pesticidi e metalli pesanti: questi gli inquinanti rintracciabili nelle colture cerealicole. Ma i rischi, viste le dosi di esposizione, sono bassi
Come in tutte le colture cerealicole, è possibile fare dei ragionamenti in
merito a micotossine, pesticidi e metalli pesanti. Le tossine funginee o micotossine (le aflatossine in particolare) rappresentano una contaminante proveniente dal campo o da uno scorretto stoccaggio del riso grezzo e possono quindi a volte accumularsi nella parte esterna del chicco. Tuttavia il processo di lavorazione del riso consiste nell’eliminare le parti esterne del granello, quelle che potrebbero essere contaminate, preservando la sicurezza del chicco lavorato.
L’impatto di questa contaminazione ha quindi un rischio basso sul riso lavorato. La contaminazione da metalli pesanti (poco diffusa nella risicoltura italiana), in particolare cadmio e arsenico, può essere controllata tramite la
gestione di pratiche agronomiche (come semina interrata o in acqua) che
ne riduca la presenza nel granello.
Per quanto riguarda i pesticidi, attenendosi alle indicazioni di utilizzo e
dosaggio in etichetta, non si hanno rischi correlati.
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