Risponde il Dottor Adriano Mari, coordinatore dei Centri Associati di Allergologia Molecolare di Roma
Sono affezionata al mio cuscino, ma so che può essere anche causa di allergie: come posso evitare? Rosalba B, Verbania
Risponde il Dottor Adriano Mari (nella foto), coordinatore dei Centri Associati di Allergologia Molecolare di Roma
Spesso lo si cerca morbido, a volte alto per affondare la testa ed essere avvolto dalle sue piume: al cuscino ci si affeziona talvolta al punto da non volerlo cambiare, sottovalutando però i potenziali rischi per la salute che esso porta con sé. Infatti, dietro l’aspetto innocuo e ‘riposante’, il guanciale è il luogo dove acari e batteri si muovono e proliferano indisturbati. Questo perché fra le piume si annidano residui di pelle, che viene persa in abbondanza durante le ore notturne, capelli e saliva, che sono l‘alimentazione privilegiata di acari della polvere i quali però dopo aver mangiato lasciano le loro uova (arrivando a produrne fino a 300 per cova e rendendone quasi del tutto impossibile la loro totale eliminazione), ma anche i loro escrementi da cui dipendono i problemi di salute per l’uomo: disturbi dell’apparato respiratorio – come l’asma e la rinite – con un rischio di insorgenza aumentato se l’organismo è già predisposto.
Un rischio, quello dello sviluppo di ‘effetti collaterali’, che diviene sempre più probabile e importante con l’andare del tempo, ovvero se il cuscino non viene sostituito a tempo debito: basti pensare che uno studio londinese di alcuni anni fa avrebbe attestato che all’incirca dopo due anni di utilizzo, 1/3 del peso del cuscino è costituito soprattutto da batteri, acari della polvere e escrementi piuttosto che da effettivo materiale.
Come evitare quindi tutto questo e che il cuscino possa diventare un potenziale causa di malattie allergiche? Sarebbe opportuno non solo cambiarlo più o meno ogni 6-12 mesi, ma anche fare prevenzione durante questo tempo contro questi microscopici animali scegliendo, ad esempio, un cuscino e il relativo materasso in lattice di gomma o altro materiale impenetrabile alla polvere. Nel caso questi materiali non fossero di gradimento in generale o troppo caldi, e si volesse continuare a preferire le più tradizionali imbottiture in lana, cotone o piume, è possibile proteggere i cuscino del letto, fin da subito ovvero dal momento dell’acquisto, con apposite coperture antiacaro. Queste ‘protezioni’ funzionano infatti decisamente meglio su prodotti nuovi impedendone la colonizzazione da parte degli acari, mentre in quelli vecchi ne possono impedire l’ulteriore colonizzazione e solo in parte l’uscita degli allergeni prodotti dagli acari, senza eliminare quelli già presenti che continueranno a produrre allergeni.
Meglio scegliere coperture mediamente costose, in genere più affidabili, in quanto non esistono direttive o norme che ne attestino e certifichino la qualità. Oltre le coperture che vanno interposte alla biancheria del letto, è bene lavare quest’ultima a una temperatura superiore ai 60 gradi ogni settimana, cercare di abbassare l'umidità in tutta la casa e mantenere la temperatura intorno ai 19-20 gradi in camera da letto, senza ridurre la ventilazione. Quest’ultimo stratagemma rende difficile la riproduzione degli acari, favorendone la riduzione anche di dieci volte. Gli acari infatti hanno bisogno di elevata umidità (acqua nell’aria) per vivere, e quando questa è molto bassa (<50%) addirittura muoiono.
Se si vuole mantenere un cuscino particolarmente “amato”, posseduto da molto tempo, ma costituito di materiali naturali (cotone, lana, piume) si consiglia di procedere come segue: far effettuare un lavaggio a secco dell’imbottitura, seguito da un lavaggio in acqua senza detergenti o con detergenti molto delicati; asciugatura assoluta del materiale; riconfezionamento del cuscino e suo posizionamento immediato nelle fodere anti-acari. In questo modo il primo trattamento ucciderà gli acari e ne porterà via la gran parte insieme alle particelle trasportatrici degli allergeni, il lavaggio e l’asciugatura completeranno l’azione di bonifica e si potrà riutilizzare il proprio amato cuscino senza problemi.
La pulizia del cuscino deve essere accompagnata da qualche accortezza nei riguardi dell’ambiente della stanza da letto. Il locale va arieggiato ogni giorno, soprattutto il materasso e i cuscini, eliminando dalla stanza tutto quello che può ricreare un ambiente ideale per gli acari come moquette, tende, libri, peluche, tappeti. L’uso dell’aspirapolvere dotata di filtri anti-acaro è molto utile, mentre vanno evitate le pulizie “a secco” (spazzare e spolverare con il panno asciutto). Queste misure preventive non sono la soluzione del problema, ma certamente possono contribuire ad abbassare il rischio che il problema si sviluppi anche nelle sue forme e implicazioni di salute più importanti. In caso di presenza di sintomi di allergia respiratoria o cutanea (asma, rinite, dermatite atopica) una diagnosi allergologica moderna con test molecolari aiuterà a capire se gli acari sono l’unica causa dei sintomi oppure ci sono altri fonti allergeniche che devono essere controllate.