Pubertà precoce, infezioni, cisti ovariche e persino tumori possono colpire anche le bambine. Ecco quando rivolgersi a un ginecologo per l'infanzia
Le bambine, dal punto di vista ginecologico, sono piccole donne e, in quanto tali, possono avere problematiche correlate all’apparato genitale. La loro anatomia e la loro psiche sono però in parte diverse da quelle di un’adolescente o di un’adulta.
Lo sa bene la professoressa Rosanna Apa, promotrice dell’ambulatorio di Ginecologia dell'Infanzia, recentemente inaugurato al Policlinico Gemelli di Roma.
GINECOLOGI PER BAMBINE, PERCHÈ SERVONO?
Trovare medici esperti di problemi ginecologici dell’infanzia è piuttosto complesso. «Quando si ha a che fare con bambine piccole, spesso accade che i colleghi pediatri chiamino in consulenza noi ginecologi», spiega la professoressa Apa, Responsabile dell'Unità Operativa Semplice di Ginecologia Endocrinologica. «Purtroppo, però, mediamente, anche i professionisti faticano a gestire le piccole pazienti. Per questo motivo, dopo anni in cui mi sono occupata di soggetti più grandi, dall’adolescenza in poi, ho deciso di dedicarmi anche alla ginecologia dell’infanzia. Servono studio e impegno non solo per prendere in carico le bambine, ma anche per saper utilizzare al meglio la strumentazione più idonea per visitare soggetti così piccoli».
I POSSIBILI PROBLEMI GINECOLOGICI DELLE BAMBINE
«Nella nostra piccola esperienza – spiega la professoressa Apa –, le bambine che visitiamo hanno in media tra i 6 e i 9 anni di età. Capita, tuttavia, di vedere bambine più piccole, anche neonate. Le patologie ginecologiche infantili, sono variegate. Spesso, le bambine sono affette da vulvo-vaginiti, infezioni che possono essere causate da gastroenteriti, che evolvono in infezioni vaginali, oppure dall’inserimento in vagina di corpi estranei come piccoli giocattoli. Può capitare che alcune bambine, ancora incapaci di pulirsi al meglio in maniera autonoma dopo essere state in bagno, sviluppino vulvo-vaginiti. Altre bambine arrivano nel nostro ambulatorio per sospetta pubertà precoce, cisti ovariche, torsione ovarica, tumori – fortunatamente molto rari – o patologie cromosomiche che possono avere ripercussioni sull’apparato genitale. Vi è poi il tema molto delicato degli abusi sessuali che è fondamentale identificare il prima possibile. In questo modo sarà possibile rilevare e documentare le lacerazioni dell’imene e del fornice vaginale, ovvero la parte interna della vagina, prima che si rimarginino. Per affrontare tutte queste problematiche, molto diverse le une dalle altre, è fondamentale un approccio multidisciplinare. Noi ginecologi, infatti, collaboriamo costantemente con pediatri, genetisti, dermatologi, endocrinologi e psicologi».
QUALI SONO I SINTOMI DA MONITORARE?
I segni e i sintomi da tenere sotto controllo sono molteplici e diversissimi tra loro, a seconda della patologia. Se una bambina di 6 o 7 anni inizia a sviluppare il bottone mammario, ovvero le ghiandole mammarie, presenta peli pubici e ascellari o perdite di muco dalla vagina, potrebbe trattarsi di pubertà precoce. Anche le perdite di sangue vanno opportunamente indagate. Possono essere dovute a moltissime cause: dalla semplice irritazione che, provocando prurito, porta la bambina a grattarsi e a perdere sangue, oppure a circostanze più rare, come a un abuso, alla presenza di cisti ovarica o di tumore.
PER LE PICCOLE UN APPROCCIO SU MISURA
«Durante le visite con le pazienti più piccole siamo tutti senza camice, e ci facciamo chiamare per nome. Io per loro sono solamente Rosanna. L’ambulatorio è ricco di penne colorate, album per disegnare e caramelle. Prima di procedere con la visita, chiacchieriamo moltissimo con le bambine, mostriamo loro i disegni delle altre pazienti, invitandole a disegnare a loro volta. La maggior parte di loro la prende come un gioco, prestandosi a essere visitate senza problemi. La presenza dei genitori, tipicamente le mamme, le rassicura moltissimo». Prenderci cura, fin da ora, della salute delle donne e delle mamme di domani è il gesto più intelligente che possiamo fare.
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Fonti
Caterina Fazion
Giornalista pubblicista, laureata in Biologia con specializzazione in Nutrizione Umana. Ha frequentato il Master in Comunicazione della Scienza alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste e il Master in Giornalismo al Corriere della Sera. Scrive di medicina e salute, specialmente in ambito materno-infantile