Più casi di asma ed eczema nei bambini piccoli se la mamma in gravidanza è stata molto esposta a disinfettanti al lavoro
Un uso eccessivo dei disinfettanti da parte delle donne al lavoro in gravidanza può costituire un fattore di rischio per lo sviluppo futuro dell’asma e dell’eczema dei loro bambini. È ciò che è emerso da uno studio recentemente pubblicato online sulla rivista Occupational & Environmental Medicine e condotto dall’Università di Yamanashi in Giappone.
STUDIO SU 79.000 MAMME
La ricerca è stata effettuata in epoca pre-Covid, ossia quando l’utilizzo dei disinfettanti era meno assiduo rispetto a quello attuale e ha coinvolto, tra il gennaio 2011 e il marzo 2014, 78.915 coppie mamma/bambino, esaminando le associazioni tra l'esposizione professionale materna di disinfettanti durante la gravidanza e il manifestarsi di malattie allergiche come asma, eczema e allergie alimentari nei primi tre anni di vita del nascituro.
NESSO CON ASMA ED ECZEMA, NON CON LE ALLERGIE ALIMENTARI
Dalla ricerca è risultata evidente una relazione significativa tra asma, eczema e uso di disinfettanti, proporzionale all’utilizzo di queste sostanze. Diverso invece il discorso relativo alle allergie alimentari. In questo caso non è stata, infatti, evidenziata una maggior predisposizione da parte dei figli di donne che avevano fatto largo utilizzo di sostanze igienizzanti, rispetto ai bambini le cui madri non li avevano mai usati durante la gestazione.
ESPOSIZIONE LAVORATIVA
A tutte le donne incinte nel secondo/terzo trimestre (22-28 settimane di gestazione) è stata chiesta l’entità dell’uso del disinfettante mediante questionari autosomministrati. E’ stata così messa in evidenza la frequenza di utilizzo e manipolazione di sostanze igienizzanti (disinfettante medico) durante il lavoro per più di mezza giornata. Non era stato indicato alcun disinfettante specifico (ad es. alcol, clorexidina e sali di ammonio quaternario) e le opzioni di risposta erano "mai", "1-3 volte al mese", "1-6 volte a settimana" e "ogni giorno”. L’esito dello studio, che ha seguito le manifestazioni allergiche dei bambini nei primi tre anni di vita, ha evidenziato una significativa associazione dipendente dall'esposizione tra il disinfettante, asma ed eczema. In particolare si è evidenziata l’esposizione professionale prenatale ai disinfettanti con l’aumento del rischio di asma ed eczema nella prole.
NESSO CAUSALE DA CHIARIRE
«Anche se non sono noti in maniera precisa i meccanismi che regolano questa correlazione, questo studio è innovativo e interessante» spiega il professor Gianenrico Senna Presidente SIAAIC Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica e Direttore di Allergologia presso l'Azienda Interuniversitaria di Verona. «Numerose sono le ipotesi plausibili circa l’interazione tra disinfettanti utilizzati durante la gestazione e impatto sulla salute del nascituro. È difficile però stabile una causa certa perché le malattie allergiche sono condizioni croniche comuni nei bambini e sono determinate da una combinazione di fattori ambientali e genetici. Molteplici sono, infatti, le cause che contribuiscono allo sviluppo di malattie allergiche nei bambini, inclusa l'esposizione prenatale al fumo passivo, alle sostanze chimiche, alle muffe e agli inquinanti atmosferici. Inoltre si sa che chi è professionalmente esposto all’uso continuativo e prolungato di sostanze disinfettanti soffre con maggior frequenza di rinite e asma di tipo irritativo. Studi scientifici avvallano infine la teoria circa l’equazione igiene estrema uguale minor proliferazione di batteri e di conseguenza aumento delle forme allergiche. Inoltre è probabile che madri particolarmente propense all’utilizzo di disinfettanti siano anche estremamente attente ai sintomi allergici dei propri bambini e avvezze a solerti segnalazioni».
I CONSIGLI UTILI
Quale, dunque, il senso di questo studio e l’insegnamento che dobbiamo trarne? «Limitare gli eccessi - conclude Senna - soprattutto in una fase come questa in cui, causa Covid, tendiamo a utilizzare in maniera, talvolta ossessiva e magari senza rendercene neppure tanto conto, i disinfettanti. Questo è il messaggio che questo studio rende ancora più evidente». E ciò non è affatto scontato perché spesso si tratta appunto di gesti diventati così abituali da essere reiterati in maniera eccessiva e inconsapevole.
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Fonti
Paola Scaccabarozzi
Giornalista professionista. Laureata in Lettere Moderne all'Università Statale di Milano, con specializzazione all'Università Cattolica in Materie Umanistiche, ha seguito corsi di giornalismo medico scientifico e giornalismo di inchiesta accreditati dall'Ordine Giornalisti della Lombardia. Ha scritto: Quando un figlio si ammala e, con Claudio Mencacci, Viaggio nella depressione, editi da Franco Angeli. Collabora con diverse testate nazionali ed estere.