Pratiche e comode ma talvolta e in particolari situazioni estive, possono provocare inconvenienti. Ecco i consigli dello specialista, Lucio Buratto
Per moltissime persone la prima motivazione a portare le lenti a contatto è sicuramente quella estetica, mentre per altri quella pratica: consentono di ridurre notevolmente la dipendenza dell’occhiale, non si appannano al variare delle temperature e delle condizioni climatiche e permettono lo svolgimento di gran parte delle le attività, comprese quelle sportive, in maniera naturale.
Normalmente le donne sono i soggetti che con maggiore facilità si avvicinano alla contattologia, probabilmente per la loro minore reticenza a toccarsi gli occhi, maggiormente abituate al trucco e all’uso di cosmetici in genere ma anche perché più interessate all’estetica del loro viso. Ma è indispensabile seguire alcune semplici indicazioni sul buon uso delle lenti a contatto e sui metodi pratici della loro “manutenzione”. Ecco i consigli tratti da “Occhio e lenti a contatto” di Lucio Buratto e Valerio Varrecchini, editore Fabiano.
PISCINA
In piscina è consigliato l’uso di occhialini a tenuta d’acqua appositi da anteporre alle lenti a contatto, poiché il cloro, se assorbito dalla lente a contatto, verrebbe trasmesso e continuerebbe ad essere trasmesso alla cornea anche successivamente con conseguenze di tossicità a carico dell’epitelio corneale. Usciti dall’acqua è necessario attendere almeno 15 minuti prima di togliere le lenti ed è sempre bene instillare due gocce di lacrima artificiale monodose prima di rimuoverle. E’ bene ricordare che a causa dei disinfettanti e dei batteri presenti nelle acque delle piscine, sarebbe meglio usare sempre lenti monouso giornaliere.
AL MARE
L’utilizzo delle lenti a contatto in spiaggia è legato soprattutto al fenomeno della disidratazione in caso di prolungata permanenza al sole. Sabbia, vento, salsedine contribuiscono alla disidratazione ed alla consequenziale iperemia a carico della congiuntiva oculare. Anche in questi casi, meglio lenti a contatto morbide giornaliere, con filtro protettivo UV e costruite con materiale ad elevato bilanciamento idrico. Ricordarsi di instillare abbondante lacrima artificiale varie volte durante il giorno; per maggiore comodità, può essere preferibile utilizzare un vaporizzatore oculare ai liposomi che si spruzza direttamente sull’occhio chiuso; in questo modo si eviteranno contatti con mani unte di crema o sporche di sabbia. Durante la balneazione è buona norma utilizzare maschera o appositi occhialini, il contatto con l’acqua salata causa irritazione, bruciore. Tale condizione tenderà a mutare il PH lacrimale da neutro ad acido; a causa dell’irritazione, questo causerà la variazione della curvatura base della lente, che tenderà a stringersi sulla cornea riducendo così l’ossigenazione e la tollerabilità.
IN MONTAGNA
Per chi ama la montagna e le passeggiate tranquille, nessun problema per la scelta della lente, basta solo ricordarsi che le lenti semirigide si perdono con maggiore facilità durante i movimenti bruschi. Nel caso, invece, il soggetto fosse uno scalatore allora dovrà prestare attenzione particolare alle radiazioni ultraviolette ed alla riduzione della quantità di ossigeno tipica delle alte vette. Sarà sicuramente meglio utilizzare lenti a contatto morbide con filtro UV, meglio se “usa e getta” e, nel caso in cui fosse complicata la gestione della manutenzione a causa dei pernottamenti all’aperto e nelle grotte, chiedere all’oculista la possibilità una tantum di utilizzare lenti a contatto morbide a porto notturno. Le lenti a contatto con elevati valori di DK (capacità del materiale di trasmettere ossigeno) sono sempre indicate, poiché ad alte quote l’ossigeno si riduce notevolmente, per cui una lente idrofila Hema 38%, tradizionale, che in pianura non causa problemi, potrebbe divenire critica e causare problemi di scarsa ossigenazione corneale in montagna. Ricordarsi sempre di idratare la superficie oculare con lacrima artificiale monouso che reintegri lo strato acquoso del film lacrimale; meglio evitare soluzioni viscose che potrebbero ridurre la qualità visiva.
LO SCI
E’ uno sport che richiede un massimo equilibrio ed una corretta visione oltre che un’ottima visione stereoscopica. Le lenti a contatto sono meglio indicate rispetto all’occhiale anche se montato con lenti infrangibili, soprattutto per questioni di sicurezza. Ricordarsi di utilizzare lenti a contatto con filtro UV e, in addizione, sempre maschere o lenti protettive a specchio e polarizzanti, poiché il riverbero del sole sulla neve enfatizza il fastidio ed il danno da UV. Meglio evitare l’impiego di lenti semi-rigide perché meno stabili e più fastidiose in caso di vento, nevicate etc. instillare sempre lacrima artificiale prima di iniziare la giornata, ripetere l’operazione a metà mattina durante la pausa; andrà bene anche l’uso di vaporizzatore ai liposomi. Ma importante sarà idratare bene la superficie oculare prima della rimozione della lente a contatto.
IN AEREO
Durante i viaggio in aereo, soprattutto se oltre le 4 ore, è bene ricordarsi che la pressurizzazione e l’areazione artificiale tendono a ridurre notevolmente l’idratazione della superficie oculare. le lenti a contatto vanno perciò costantemente idratate con lacrima artificiale. Mai dormire con le lenti, a meno che non siano appositamente indicate anche per la notte. Mai acquistare lenti portabili di notte senza il benestare dell’oculista.