Lo rivela uno studio americano che mette in risalto anche la funzione preventiva per evitare i rischi di moderate perdite cognitive. Gli esercizi per allenare la mente
Lo rivela uno studio americano che mette in risalto anche la funzione preventiva per evitare i rischi di moderate perdite cognitive. Gli esercizi per allenare la mente
Gli uomini sono più a rischio, rispetto alla donna, di andare incontro a lievi deterioramenti cognitivi o a perdite di memoria moderate. È quanto emerge da una ricerca condotta da un gruppo di ricercatori della Mayo Clinic a Rochester (USA) e pubblicata sulla rivista Neurology.
LO STUDIO - Un risultato sorprendente, affermano i ricercatori, considerato che di norma le percentuali più elevate di demenza si registrano fra la popolazione femminile. E’ inoltre un problema da non sottovalutare, dato il progressivo allungamento della vita media e l’importante impatto della malattia sui costi sociali e sanitari. «Spesso anche le strategie preventive – spiega Rosebud Roberts, autore dello studio e membro dell’Academy of Neurology – non sono in grado di ridurre o contenere il rischio». 1.450 persone fra i 70 e gli 89 anni, libere da malattia, hanno partecipato allo studio e sono state sottoposte a un test di memoria ogni 15 mesi per 3 anni. Di queste, 296 hanno manifestato disturbi delle facoltà cognitive con percentuali maggiori nell’uomo rispetto alla donna. «Dunque i fattori di rischio per lo sviluppo di lievi deterioramenti cognitivi – continua Roberts - vanno esaminati separatamente nell’uomo e nella donna».
GINNASTICA DELLA MENTE – In attesa delle indicazioni che arriveranno dalla ricerca, è possibile attuare comportamenti utili a contenere la perdita della memoria in assenza di patologie organiche. «La memoria è infatti come una sorta di muscolo – spiega Carla Zanferrari, del dipartimento di Neuroscienze dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma - che va allenato giorno dopo giorno». Ottima è la lettura, poco importa se su carta o supporto digitale, ancora meglio se poi viene condivisa con altri, e se ingenera emozioni positive quale forte stimolo per la conservazione dei ricordi. Aiutano anche cruciverba, videogiochi nei quali rispondere a enigmi o ricercare oggetti nascosti. Alla base di qualsiasi attività non deve mai mancare il ‘divertimento’: bandita la ripetitività, l’eccessivo dispendio di energia e la poca soddisfazione. Sì, anche alla buona tavola. «La dieta mediterranea – dice l’esperta – assicura longevità al cervello e alle sue funzioni». Soprattutto ricca di vitamine, specie quelle del gruppo B (B1 e B12) che se carenti possono indurre problemi di memoria anche gravi, fino alla demenza. Bene anche per le vitamine E e C che contrastano i radicali liberi, quindi tutti i processi degenerativi dell’organismo. Nessuna conferma invece da parte della scienza all’effetto positivo del fosforo sulla memoria.