Altre News
Redazione
pubblicato il 31-10-2013

Per la pulizia dei denti il chewing-gum non sostituisce lo spazzolino ma lo aiuta



Aggiungi ai preferiti

Registrati/accedi per aggiungere ai preferiti

Masticarlo aiuta a proteggere i denti, perchè stimola la produzione di saliva ricca di sali ed enzimi. Meglio se allo xilitolo, uno zucchero che non induce la formazione di placca. Ma non deve comunque essere considerato un sostituto di dentifricio e spazzolino

Per la pulizia dei denti il chewing-gum non sostituisce lo spazzolino ma lo aiuta

Masticarlo aiuta a proteggere i denti, perchè stimola la produzione di saliva ricca di sali ed enzimi. Meglio se allo xilitolo, uno zucchero che non induce la formazione di placca. Ma non deve comunque essere considerato un sostituto di dentifricio e spazzolino

Un recente studio dell’Università di Milano, apparso su Clinical Oral Investigations, ha cercato di rispondere al quesito: i bambini in età scolare che hanno abbinato chewing gum allo xilitolo all’uso regolare dello spazzolino, per un semestre, hanno visto ridursi dell’82 per cento lo sviluppo di carie dentali rispetto ai coetanei che non masticano gomme. Il dubbio, però, rimane tanto che lo scorso mese l’Antitrust ha multato una nota azienda produttrice di chewing gum: promuovere un’azione anticarie, antiplacca e antitartaro è pubblicità ingannevole ai danni dei consumatori. Eppure sono molti coloro che, su suggerimento anche del dentista, masticano una gomma americana dopo il pasto, soprattutto quando impossibilitati a lavarsi i denti con lo spazzolino. Fanno bene? Lo abbiamo chiesto a Carlo Ghirlanda, dentista e segretario culturale nazionale dell’Associazione Nazionale Dentisti Italiani (ANDI).

STIMOLA LA SALIVAZIONE- «Masticare chewing gum stimola le ghiandole salivari maggiori, come la parotide. Si produce continuamente saliva molto ricca di acqua che, scorrendo sui denti, contribuisce a mantenerne puliti i contorni». La saliva ha un ruolo protettivo orale, perchè contiene sali come i bicarbonati di sodio e il lisozima, un enzima ad azione batterica. E’ prodotta tutto il giorno, in quantità diverse: l’introduzione di cibo ne stimola la secrezione, ma anche il suo solo pensiero (la classica ‘acquolina’ in bocca) e l’atto masticatorio. Con il chewing gum, così gommoso, l’effetto è potenziato ed è come se si azionasse un irrigatore che allontana i residui dai denti.

LO XILITOLO NON PIACE AI BATTERI- Molto dipende anche dal contenuto stesso dei chewing gum. La bocca è un ambiente microbico molto florido: vi abitano oltre 600 specie di batteri che si nutrono del cibo che introduciamo. Placca e carie sono la conseguenza di questi pasti batterici e dell’acidificazione della cavità orale che ne consegue.  «Il glucosio, lo zucchero principale dei carboidrati, è cariogeno e rappresenta l’unico nutrimento di molti batteri che lo attaccano rapidamente. Se invece introduciamo un diverso tipo di zucchero, come lo xilitolo contenuto nei chewing gum, questi batteri non sono in grado di attaccarlo e non  producono, di conseguenza, gli acidi che indeboliscono il dente». Da qui, la spiegazione dell’effetto anticarie: le gomme americane si limitano a non creare le condizioni opportune affinchè si sviluppino placca e carie.

E’ UN COADIUVANTE- In sintesi, il chewing gum svolge davvero un’azione protettiva dei denti. Entro alcuni limiti. «Deve essere considerato un coadiuvante di spazzolino e dentifricio al fluoro, non un sostituto quotidiano. Per prevenire le carie è indispensabile lavarsi i denti dopo ogni pasto, meglio se si abbina una dieta poco zuccherata».

Cinzia Pozzi

 


Articoli correlati


In evidenza

Torna a inizio pagina