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Redazione
pubblicato il 06-12-2011

Contro la pena di morte ai minori



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Venerdì 18 e sabato 19 novembre si terrà a Milano la conferenza Science for Peace. Oggi ne parliamo con Shrin Ebadi, Nobel per la pace, che parteciperà al dibattito su "Scienza e diritti civili"

Contro la pena di morte ai minori

Venerdì 18 e sabato 19 novembre si terrà a Milano la conferenza Science for Peace. Oggi ne parliamo con Shirin Ebadi, Nobel per la pace, che parteciperà al dibattito su "Scienza e diritti civili"

Science for Peace è il movimento fondato da Umberto Veronesi con il sostegno di 21 Premi Nobel per indagare le soluzioni che la scienza può offrire per prevenire i conflitti. «Tutti possiamo contribuire a costruire la pace. Gli scienziati hanno scelto di dare l’esempio», dice il professor Veronesi. Due sono i grandi obiettivi: 1) Diffusione della cultura di pace e superamento di tensioni tra gli Stati. 2) Riduzione degli ordigni nucleari e delle spese militari. Di seguito pubblichiamo le interviste ai relatori della Conferenza Mondiale di Milano.

Dottoressa Ebadi, crede che Science for Peace si un progetto diverso da altri?

Il progetto“Science for Peace è molto importante perché è attivo nella risoluzione di problemi globali di grande attualità, e per questo cerca le risposte dal migliore utilizzo possibile della scienza. L’intenzione è di migliorare le condizioni di vita degli esseri umani e ci sono i presupposti perché la sua azione sia concreta..

Quali sono le iniziative di pace che lei sta conducendo?

Sto lavorando a vari progetti e credo che ognuno di essi, nel suo genere, abbia una particolare importanza. Però, se dovessi pensare a quale abbia priorità assoluta oggi in Iran, opterei per la difesa dei detenuti politici e per reati di opinione, senza dimenticare il sostegno alle loro famiglie. A livello internazionale è prioritaria la campagna contro la pena capitale per i minori.

Viste le ultime vicende che hanno coinvolto il Mediterraneo, quali sono i primi passi da compiere per ricostruire la pace in quei paesi?

Aiutare la regione a costituirsi democraticamente e abbattere la corruzione sono i due passi più importanti. Questo colmerebbe le distanze tra classi sociali, ogni giorno più marcate in questi paesi; una raggiunta pace tra Israele e Palestina aiuterebbe inoltre a rasserenare il clima di violenza in cui è immersa l’intera area.

Quali sono gli ostacoli quotidiani con cui si scontra?

La dittatura e le oppressioni di natura politica e religiosa. Contrastarle è la mia lotta quotidiana.

Qual è la persona influente nel mondo in cui ripone più speranze? E quale invece l’ha più delusa?

Più di chiunque mi ha deluso il siriano Bashar Al-Assad, non ha un minimo di umanità. Devo dire che oggi non c’è alcun uomo politico sullo scenario internazionale, e che goda di una qualche influenza, che m’ispiri reale fiducia per il futuro. Ho creduto molto in Nelson Mandela, il quale è riuscito ad impedire lo scoppio della guerra civile nel suo paese.

SHIRIN EBADI*, Premio Nobel per la pace, interviene il 19 novembre nella sezione “Scienza e diritti civili” (ore 11).

*Shirin Ebadi è stata uno dei primi giudici donna in Iran e la prima donna a diventare Presidente della Corte Suprema. Per il suo impegno coraggioso per i diritti civili nel suo paese ha ottenuto il Premio Nobel per la pace nel 2003. Shirin Ebadi ha lasciato l’Iran per una conferenza alla vigilia della rielezione del presidente Mahmoud Ahmadinejad e da allora non vi è più tornata.

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