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Alimentazione
Caterina Fazion
pubblicato il 15-07-2024

Meno carne lavorata, meno tumori del colon e meno diabete



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Secondo uno studio USA, ridurre del 30% il consumo di carne lavorata e rossa potrebbe prevenire molti casi di diabete, malattie cardiovascolari e tumore al colon-retto

Meno carne lavorata, meno tumori del colon e meno diabete

Ridurre del 30% il consumo di carne lavorata e di carne rossa non lavorata da parte degli adulti statunitensi porterebbe alla riduzione di decine di migliaia di casi di diabete nell'arco di 10 anni, e non solo. A ridursi sarebbero anche numerosi casi di malattie cardiovascolari e di cancro al colon-retto. A suggerirlo è una ricerca condotta da un team dell'Accademia Globale dell'Agricoltura e dei Sistemi Alimentari dell'Università di Edimburgo e dell'Università del North Carolina, Chapel Hill.

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LO STUDIO

Il legame tra alti livelli di consumo di carne lavorata e malattie croniche è stato confermato da numerosi studi e ricerche precedenti suggeriscono anche che la carne rossa non lavorata possa contribuire al rischio di malattie croniche, ma le prove in questo caso sono ancora limitate.

Per ottenere informazioni maggiori sul legame che intercorre tra la riduzione del consumo di carni lavorate e carni rosse e non lavorate, i ricercatori hanno utilizzato i dati di un'indagine sanitaria nazionale dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) per creare un campione simulato e rappresentativo della popolazione adulta degli Stati Uniti. Questo approccio, noto come microsimulazione, è il primo a stimare gli effetti di una riduzione del consumo di carne lavorata e di carne rossa non lavorata - tra il 5% e il 100% - su molteplici esiti di salute negli Stati Uniti.

Per la simulazione, che ha coperto un arco temporale di dieci anni, sono stati utilizzato modelli di rischio precedentemente sviluppati per stimare il rischio di malattia di base di un individuo, successivamente moltiplicato per il rischio relativo associato al consumo individuale di carne lavorata e di carne rossa non lavorata. La prevenzione del diabete di tipo 2, delle malattie cardiovascolari, del cancro colonrettale e della mortalità è stata calcolata considerando la differenza tra l'incidenza nello scenario di base e in quello di intervento.

 

COSA È EMERSO

Il team ha stimato come i cambiamenti nel consumo di carne influiscano sul rischio di diabete, malattie cardiovascolari, cancro del colon-retto e morte degli adulti. Gli effetti sono stati valutati nella popolazione complessiva e separatamente in base a età, sesso, reddito familiare ed etnia. Secondo i ricercatori, la riduzione del consumo di carne lavorata del 30%, l'equivalente di circa 10 fette di pancetta a settimana, Oltre a prevenire più di 350.000 casi di diabete, porterebbe a 92.500 casi in meno di malattie cardiovascolari e 53.300 casi in meno di cancro del colon-retto nell'arco di un decennio.In questo scenario, i maschi bianchi e coloro che hanno un reddito familiare annuo compreso tra 25.000 e 55.000 dollari hanno riscontrato i maggiori benefici per la salute.

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CARNE LAVORATA O CARNE ROSSA?

I ricercatori hanno anche analizzato l'impatto della sola riduzione dell'assunzione di carne rossa non lavorata e della riduzione di entrambe: sia carne lavorata sia carne rossa non lavorata. Riducendo il consumo di entrambi del 30% si sono registrati, secondo la simulazione, 1.073.400 casi in meno di diabete, 382.400 di malattie cardiovascolari e 84.400 di cancro del colon-retto in meno.

Riducendo del 30% l'assunzione della sola carne rossa non lavorata, invece, il che significa mangiare circa un hamburger di manzo da mezzo chilo in meno alla settimana, si sono registrati più di 732.000 casi di diabete in meno. Inoltre, ha portato a 291.500 casi in meno di malattie cardiovascolari e a 32.200 casi in meno di cancro del colon-retto.

Va considerato che l'assunzione media giornaliera di carne rossa non lavorata è più alta della carne lavorata, rispettivamente 47 g al giorno contro 29 g al giorno. Questo spiega certamente in parte il fatto che si sia prevista la riduzione di un maggior numero di casi di malattia riducendo la carne rossa non lavorata rispetto a quella lavorata. Tuttavia, porché non si conoscono ancora gli effetti del consumo di carne rossa non lavorata sul rischio di malattie croniche, il team afferma che queste stime devono essere interpretate con cautela e che sono necessarie ulteriori ricerche.

Caterina Fazion
Caterina Fazion

Giornalista pubblicista, laureata in Biologia con specializzazione in Nutrizione Umana. Ha frequentato il Master in Comunicazione della Scienza alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste e il Master in Giornalismo al Corriere della Sera. Scrive di medicina e salute, specialmente in ambito materno-infantile


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