Un documento, pubblicato dal Ministero e validato dal Centro di Collaborazione OMS per l‘Epidemiologia e Odontoiatria di Comunità di Milano, definisce le buone norme per la prevenzione dei rischi e danni della bocca in età evolutiva
Aumentano gli incidenti traumatici a carico del distretto oro-facciale, comprese le arcate dentarie, complici il maggior coinvolgimento dei bambini in attività sportive e un più diffuso impiego del motorino tra gli adolescenti. Luoghi incriminati sono la scuola, la casa, gli ambienti sportivi e la strada. È quanto emerge dalle Linee Guida sui traumi dentali giovanili, pubblicate di recente dal Ministero della Sanità, da cui si evince però che medici, genitori e insegnanti non sarebbero in grado di fornire un corretto trattamento di primo soccorso, fondamentale invece per la positiva evoluzione del trauma.
LUOGHI PERICOLOSI
Come prevenire i danni da trauma dentale e attuare, se necessario, immediato soccorso. Sono le prime domande essenziali a cui rispondono le Linee Guida per limitare un problema, secondo l’opinione degli esperti, divenuto di salute pubblica. «Scale, pavimenti bagnati, spigoli appuntiti, urti, e cadute ma anche attività all’aria aperta – spiega Maria Grazia Cagetti, ricercatrice presso il Dipartimento di Scienze della Salute dell’Università degli Studi di Milano e membro del Gruppo di lavoro Ministeriale della Linee Guida nazionali per la Promozione della Salute Orale e la Prevenzione della Patologie Orali in Età Evolutiva – sono i principali fattori di rischio per i traumi a carico della bocca. Le Linee Guida educano, in stretta collaborazione con i pediatri, odontoiatri pediatrici, igienisti dentali, genitori e insegnati ad attuare misure di prevenzione primaria».
Si consiglia, ad esempio, più attenzione all’inizio della deambulazione, in cui è più alta la tendenza a cadere o a urtare oggetti di arredamento, a limitare la suzione di pollice o ciuccio che raddoppia le probabilità di trauma dentale in caso di caduta frontale per l’aumento della distanza tra incisivi superiori e inferiori, a non sottostimare il rischio correlato alla masticazione di penne e oggetti di cancelleria, ai traumi da attività ginniche, aerobiche o ad alcuni sport, quali calcio, equitazione e nuoto.
AZIONI PREVENTIVE
L’informazione è la migliore prevenzione contro i rischi e danni alla bocca. «Occorre formare gli insegnati – commenta la ricercatrice – attraverso corsi e/o manuali mirati e informare i bambini sui comportamenti pericolosi per sé e per gli altri, affiggendo sui muri di scuole e palestre locandine illustrate o ricorrendo, durante le attività sportive, all’utilizzo di caschi, paradenti e maschere facciali.
Ma soprattutto le cassette di pronto soccorso degli ambienti a rischio devono disporre di fiale di soluzione fisiologica per la corretta conservazione di frammenti o denti persi durante il trauma». Come comportarsi in caso di rottura di un dente? «Tranquillizzare il bambino, eliminare i residui di sangue e valutare l’entità del danno prima di recarsi in un presidio di pronto soccorso o da un odontoiatra che, nella maggior parte dei casi, recupererà la funzione masticatoria e l’estetica del sorriso».