Buoni risultati da una sperimentazione condotta in Bangladesh: le due dosi necessarie costerebbero meno di tre euro. Ma l’antidoto più efficace rimanda alla disponibilità di acqua potabile in tutto il mondo
Un antidoto sicuro, economico e comodo da assumere. Lasciano ben sperare i risultati di un trial di fase III condotto su un vaccino orale (Sanchol) attivo contro il batterio responsabile del colera (Vibrio Cholerae) e pubblicati sulla rivista The Lancet. La malattia, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, colpisce tra i tre e i cinque milioni di individui ogni anno. Il numero delle vittime conteggiate nel 2013 ammonta a centoventimila. La morte, in meno di una settimana, arriva per la disidratazione provocata dalla diarrea persistente: manifestazione più diffusa della malattia, trasmessa per contagio interumano (ma soltanto nelle aree più disagiate) e attraverso acqua e alimenti contaminati (tra i cibi più a rischio per la trasmissione quelli crudi o poco cotti e, in particolare, i frutti di mare).
Se le malattie della povertà mietono ancora milioni di vittime
LA RICERCA
Nella sperimentazione sono state arruolate 270mila persone, bambini e adulti, del Bangladesh: Paese dove l'infezione risulta endemica. Il campione è stato suddiviso in tre gruppi: il primo (94675 persone) ha ricevuto il solo vaccino, il secondo (92539) è stato sottoposto alla vaccinazione e a un programma di formazione mirato a migliorare il lavaggio delle mani e la sanificazione dell'acqua potabile, il terzo (80056) era il gruppo di controllo. Nei due anni successivi alla somministrazione di due dosi di vaccino in altrettante settimane, l'incidenza della malattia è calata del 37% tra chi aveva ricevuto il solo vaccino e del 45% nel secondo gruppo. Dalle analisi condotte sui singoli individui, si è visto che Sanchol ha ridotto del 53% il rischio di contrarre l'infezione nei due anni successivi alla profilassi. Tollerabili, rispetto alle conseguenze dell'infezione, gli effetti collaterali osservati: dolore addominale, febbre, vomito e diarrea.
Tutte le malattie debellate dai vaccini
L'IMPORTANZA DELL'ACQUA
Diversi vaccini iniettabili contro il colera - la cui ultima epidemia italiana colpì Napoli, nel 1973 - sono già disponibili e risultano consigliati a chi si reca nelle aree a rischio (Repubblica Democratica del Congo, Guinea, Malawi, Tanzania, Sudan, Bangladesh, Yemen, Nepal) in vacanza. Ma la novità di questo antidoto, più che nella modalità di somministrazione orale, in alcuni Stati già disponibile, sta nella prolungata copertura garantita a basso costo. Le due dosi, infatti, costerebbero meno di tre euro: un terzo rispetto al prezzo degli analoghi oggi sul mercato. Una cifra che renderebbe il vaccino disponibile anche nelle zone più disagiate che spesso sono anche quelle più facilmente colpite dalla malattia. Nonostante l'evidenza, comunque, i ricercatori non hanno mancato di sottolineare che l'arma più efficace per combattere il colera è rappresentata dalla presenza di reti fognarie e impianti igienici adeguati, spesso mancanti nei Paesi poveri o inagibili nelle aree colpite da calamità naturali. Fornire a tutti l'acqua potabile è il primo passo da compiere per ridurre la portata del colera.
Fabio Di Todaro
Giornalista professionista, lavora come redattore per la Fondazione Umberto Veronesi dal 2013. Laureato all’Università Statale di Milano in scienze biologiche, con indirizzo biologia della nutrizione, è in possesso di un master in giornalismo a stampa, radiotelevisivo e multimediale (Università Cattolica). Messe alle spalle alcune esperienze radiotelevisive, attualmente collabora anche con diverse testate nazionali ed è membro dell'Unione Giornalisti Italiani Scientifici (Ugis).