Nuovi dati europei confermano il peso del ritardo diagnostico. Undicimila le diagnosi ogni anno in Italia: tra le cause l’eccesso di fumo e alcol
![Tumori della testa e del collo: ecco come scoprirli in tempo](https://www.fondazioneveronesi.it/uploads/thumbs/files/8114/4379/3064/jortxj4UzTu8g-ta94jv_thumb_720_480.jpg)
Il segreto, come sempre nel caso delle malattie oncologiche, sta nel non farsi “aggredire” dalla malattia. Si è ancora lontani dalle percentuali di guarigione raggiunte per alcuni tumori (seno, prostata, testicolo, melanoma, linfoma di Hodgkin), ma anche per le neoplasie che colpiscono testa e collo la sopravvivenza risulta migliorata. C’è invece ancora strada da fare per arrivare a una diagnosi tempestiva, necessaria per non farsi “schiacciare” dalla malattia.
Tutti i tumori provocati dall’alcol: leggi il blog di Emanuele Scafato
ATTENZIONE A FUMO E ALCOL
I tumori di testa e collo - nello specifico colpiscono labbra, lingua, interno della bocca, laringe, faringe e ghiandole salivari - diagnosticati ogni anno sono quasi undicimila e riguardano per lo più gli uomini. La causa rimanda quasi sempre al consumo di tabacco e all’abuso di sostanze alcoliche e, più in generale, a condizioni sociali disagiate. I nuovi dati raccolti in Europa dal progetto Eurocare dimostrano come - escluse le rilevanti differenze geografiche, con i Paesi dell’Est indietro rispetto al resto del continente - la possibilità di sopravvivenza vari a seconda dello stadio della malattia al momento della diagnosi: dal 69% per le persone con tumore “localizzato” (escludendo il rinofaringe) al 34% per quelle con malattia “localmente avanzata”. Risultati che ribadiscono l’importanza della prevenzione - non fumare né abusare con gli alcolici - e della diagnosi precoce, possibile soltanto in centri di eccellenza in grado di riconoscere e curare con le migliori terapie disponibili questi tumori.
MAGGIORE ATTENZIONE AI SINTOMI
I dati presentati nel corso dell’ultimo congresso nazionale dell’Associazione Italiana oncologica cervico-cefalica (Aiocc) evidenziano come più di quattro pazienti su dieci colpiti da tumore della testa e del collo inizino i trattamenti in ritardo: oltre un mese dopo la diagnosi. Ma non solo. Nel 50% dei casi la radioterapia post operatoria inizia otto settimane dopo l’intervento chirurgico e il riconoscimento del livello di progressione della malattia - necessario per individuare il percorso di cura più efficace - non è riportato all’interno delle cartelle cliniche.
«Essendo tumori a rapida progressione, è importante agire quanto prima», afferma Renzo Corvò, direttore dell’oncologia radioterapica dell’Irccs San Martino - IST di Genova. Al momento, però, la situazione in Italia è ben distante dall’optimum. I dati raccolti lungo la Penisola dall’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, in collaborazione con i Registri Tumori e il Ministero della Salute, riferiscono che un paziente su due si presenta alla diagnosi con una malattia avanzata (a volte già con metastasi): rendendo così più irta la strada verso la guarigione. Ciò accade perché il paziente non conosce i sintomi della malattia (bruciore e dolore in bocca con talvolta ulcere sanguinanti, abbassamento della voce, difficoltà nella deglutizione, emorragie nasali, ingrossamento dei linfonodi alla base del collo) o il medico di base (o il dentista) non la scopre in modo tempestivo.
QUALI LE CURE?
Contro questi tumori il primo approccio è quasi sempre chirurgico, oggi anche con approcci mininvasivi. Nel caso delle neoplasie del rinofaringe o della laringe (allo stadio iniziale) le cure possono partire anche dalla radioterapia, che comunque spesso viene utilizzata anche nella fase post-operatoria, se ci sono nuovi segnali di ripresa della malattia. Meno impiegata, invece, è la chemioterapia, se non negli stadi più avanzati della malattia. L’obiettivo, in questi casi, è la riduzione della massa tumorale prima dell’intervento o l’intervento sulle metastasi già formatesi. A supporto delle terapie, gli esperti delle principali società scientifiche italiane (Aiocc, Aiom, Airo) ed europee (Eortc), raccomandano di fare alcuni esercizi a casa (per evitare difficoltà nella deglutizione, senso di soffocamento, tosse), di curare l’igiene orale (soprattutto prima e durante la radioterapia), trattare il dolore (frequente è la comparsa di ulcere orali), nutrirsi in maniera adeguata e preservare la pelle (frequenti sono le dermatiti durante la radioterapia).
![Fabio Di Todaro](/uploads/thumbs/2019/07/29/whatsapp-image-2019-07-29-at-180433_thumb_250_250.jpeg)
Fabio Di Todaro
Giornalista professionista, lavora come redattore per la Fondazione Umberto Veronesi dal 2013. Laureato all’Università Statale di Milano in scienze biologiche, con indirizzo biologia della nutrizione, è in possesso di un master in giornalismo a stampa, radiotelevisivo e multimediale (Università Cattolica). Messe alle spalle alcune esperienze radiotelevisive, attualmente collabora anche con diverse testate nazionali ed è membro dell'Unione Giornalisti Italiani Scientifici (Ugis).