L’attività fisica costante ridurrebbe in maniera significativa l’incidenza di cancro al colon, uno dei tumori più ribelli e insidiosi
Italia, il paese più longevo del mondo con un’attesa di vita media di 75 anni per gli uomini e di 81 per le donne, un anno in più rispettivamente nei confronti di altri popoli. In una società che invecchia, come la nostra, è sempre più importante ricercare nuove possibili strategie di controllo delle malattie degenerative tipiche dell'età avanzata. Una su tutte è rappresentata dalla promozione di corretti stili di vita come quelli che riguardano l’alimentazione, la lotta al fumo e l’esercizio fisico. Proprio quest’ultimo è stato oggetto di alcune ricerche scientifiche che hanno confermato ancora una volta quanto sia fondamentale per il benessere del corpo.
ATTIVITA’ FISICA E CANCRO AL COLON- Secondo uno studio pubblicato dalla rivista Cancer Epidemiology Biomarkers & Prevention, l’attività fisica costante ridurrebbe in maniera significativa l’incidenza di cancro al colon, uno dei tumori più ribelli e insidiosi, inserito purtroppo di diritto nella strategia per contrastare i quattro big Killers (gli altri sono il cancro al seno, quello al polmone e quello alla prostata). In Italia ogni anno si riscontrano 35 mila nuovi casi e per 18 mila di essi l’esito è infausto, e questo rappresenta la seconda causa di morte per tumore per entrambi i sessi. La ricerca, che ha coinvolto un totale di 150 mila persone, ha valutato il legame tra attività fisica regolare e incidenza del tumore nel lungo periodo (circa 10 anni). Dalle analisi statistiche è emerso che un’attività fisica costante nel tempo è associata a una minor incidenza del cancro. Un risultato che conferma ancora una volta l’importanza dell’attività fisica.
ATTIVITA’ FISICA E ALZHEIMER- L’attività fisica non solo gioverebbe nella prevenzione del cancro al colon ma rallenterebbe anche il declino delle capacità mentali nelle persone affette da demenza senile e morbo di Alzheimer. Ad affermarlo sono i ricercatori della University of Pittsburgh in Pennsylvania (Stati Uniti) presentando il loro studio al congresso della Radiological Society of North America (RSNA). La ricerca, durata circa 10 anni ha coinvolto 426 persone, alcune delle quali affette da demenza senile e Alzheimer. Il principale parametro che è stato valutato attraverso la risonanza magnetica, oltre ai test cognitivi, è il volume cerebrale, in costante riduzione nelle persone malate. Dai risultati ottenuti è emerso che le persone abituate a percorrere circa 8-10 chilometri a piedi ogni settimana, mostravano un più lento declino del volume cerebrale e delle capacità cognitive. Ciò oltre a essere vero per le persone sane, è risultato ancor più evidente nelle persone con demenza senile e morbo di Alzheimer.
VINCERE LA PIGRIZIA- “Le consiglierei di fare un po’ di attività fisica, anche un’ora al giorno va benissimo”. “No dottore, preferirei che mi prescrivesse qualcosa… Non ho tempo per la palestra!”. A quanti di voi sarà capitato di fornire una risposta del genere? Purtroppo questo è il modo sbagliato di affrontare il problema, esso genera infatti la “mania della pillola” dove non ci si propone di cambiare gli stili di vita, ma di rimediare agli effetti dannosi nella maniera più comoda. «Eppure basterebbero pochi accorgimenti, io ho messo in pratica una serie di stratagemmi per fare movimento quotidiano. Tanto per cominciare, non conosco l'ascensore: faccio sempre a piedi i sei piani di scale di casa, salendo e scendendo, e altrettanto ovunque vada» dichiara Umberto Veronesi. Non amate fare le scale? Nessun problema, evitare di usare la macchina per i piccoli spostamenti, organizzare una passeggiata con gli amici o una corsa nel parco sono degli altri modi per obbligare il nostro corpo a muoversi.
Daniele Banfi