Un lettore ha bisogno di chiarimenti sul significato dei dati di efficacia dei vaccini contro il Covid-19. Giovanni Rezza, direttore generale della Prevenzione al Ministero della salute, risponde
Premesso che mi sono vaccinato contro il Covid-19. Ma chiedo: se il vaccino ha un'efficacia del 95%, cioè su 100 persone è efficace su 95. Le altre 5 possono anche arrivare al decesso? In Italia abbiamo avuto più di 4.200.000 contagiati e di questi il 3% cioè 127.000 persone è morto. Se tutti i 4.200.000 fossero stati vaccinati, il 3% sarebbe morto lo stesso? Se cosi fosse, il vaccino è ininfluente.
Giuseppe
(domanda pervenuta tramite form Chiedi all'esperto)
Risponde Giovanni Rezza, Direttore Generale della Prevenzione del Ministero della Salute. Infettivologo ed esperto di Igiene e Medicina Preventiva, ha diretto il Dipartimento Malattie infettive dell'Istituto Superiore di Sanità. Fa parte del comitato scientifico della Rivista The Future of Science and Ethics
Cerchiamo innanzitutto di spiegare a cosa ci si riferisce quando si parla di "efficacia" di un vaccino. Il 95% è una stima su base probabilistica e riguarda in genere, anche se può variare a seconda degli studi, l’efficacia protettiva nei confronti della infezione sintomatica, a prescindere dalla sua gravità. Tanto è vero che, dopo un ciclo vaccinale completo, l’efficacia protettiva dei vaccini contro il Covid-19 nei confronti della ospedalizzazione o del decesso è molto più elevata e approssima il 100%.
Quindi, anche se la protezione totale anche coi vaccini non può mai ottenersi, nella quasi totalità dei casi i vaccini attualmente disponibili proteggono dalla malattia grave.