L'endometriosi è un fattore di rischio per diversi tumori: compreso quello dell'ovaio. Ma l'evoluzione è rara e la prognosi comunque quasi sempre incoraggiante
È vero che, sulla base di studi epidemiologici e biologici effettuati negli
ultimi anni, l'endometriosi e il tumore dell'ovaio sono risultate correlate su base scientifica. La presenza di endometriosi infatti costituisce un fattore di rischio, perché è associata all’insorgenza di varie neoplasie: tra cui il tumore dell’ovaio, della mammella, della cervice uterina, dell’endometrio, del melanoma e del linfoma non-Hodgkin.
La trasformazione dell’endometriosi in tumore, però, è un evento raro. La percentuale di degenerazione neoplastica è pari a 0,4-1 per cento. Nell’80 per cento dei casi è coinvolto l’ovaio, ma il processo neoplastico può interessare qualunque sede endometriosica (organi o tessuti pelvici, parete peritoneale, setto retto-vaginale). La buona notizia è che la prognosi dei tumori ovarici associati a endometriosi, rispetto a quelli non a essa associati, è migliore, perché la diagnosi avviene generalmente in stadi iniziali, per la più giovane età delle pazienti e per il più basso grado delle lesioni.
È soprattutto la presenza di una sintomatologia importante come quella della malattia endometriosica a permettere il riscontro di tumori ovarici, altrimenti silenti, in fasi precoci.
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