Risponde Fabrizio Pregliasco, ricercatore al dipartimento di scienze biomediche per la salute dell’Università degli Studi di Milano
Ho letto che il saluto pugno contro pugno potrebbe soppiantare la tradizionale stretta di mano, perché poco igienica: è vero?
Alessia V, Busto Arsizio
Risponde Fabrizio Pregliasco, Ricercatore al Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell’Università degli Studi di Milano
È vero, la stretta di mano è uno fra i possibili e più comuni veicoli di trasmissione delle malattie infettive. Non sono rari i casi in cui si possa contrarre, ad esempio, un raffreddore dopo avere salutato calorosamente qualcuno che aveva appena starnutito o tossito nelle sue "mani aperte" o immagazzinare altri tipi di infezioni virali più particolari e specifiche se la persona ha toccato un oggetto contaminato da virus o batteri o se non si è lavata accuratamente le mani dopo essere andata in bagno.? In casi a rischio come questi (naturalmente a insaputa del malcapitato), se poi capita di sfregarsi la bocca o il naso con le mani potenzialmente infette, ecco che le probabilità di potere sviluppare un virus come quelli influenzali o intestinali che possono provocare enteriti con dolori addominali e diarrea, aumentano notevolmente.
Gli stafilococchi o gli streptococchi che sono i batteri più comuni contenuti nelle mani, possono essere portatori di infezioni cutanee, tonsillari, faringee, mentre, come talvolta erroneamente si crede, una stretta di mano non è sufficiente per contrarre malattie più serie come i virus dell'epatite B e C o l'Hiv. Qualche rischio invece esiste per l'epatite A che, se si trova nella fase di incubazione o al suo inizio quando i virus eliminati con le feci sono in elevate quantità, essendo a trasmissione oro-fecale, potrebbe essere trasmessa e diffusa anche da mani non lavate. Inoltre una grande importanza ha anche il luogo in cui ha soggiornato la persona prima della stretta di mano: se è stata su mezzi pubblici, in ambulatori, sale d'attesa di studi medici o di luoghi di frequentazione comune, in mense, stanze di degenza in ospedali e cliniche, bagni pubblici e non si è poi lavata le mani, le probabilità di contagio per chi entra in contatto con ‘quella’ mano amica sono più elevate.
Un editoriale pubblicato sul Journal of American Medical Association attesta infatti che in ospedale è meglio non stringere la mano agli operatori sanitari su cui si depositano germi dei tipi più diversi ma nonostante la presenza di liquidi disinfettanti in molti punti delle strutture ospedaliere, i tassi di lavaggio delle mani tra medici e infermieri si aggirano intorno al 40%. Per fare un esempio è ormai dimostrato che il clostridium difficile, causa comune di diarrea in ambito sanitario, può essere trasmesso proprio con la stretta di mano. Allora tornando indietro di qualche millennio, come usavano i Romani, sempre precursori dei tempi, sarebbe meglio soprattutto in questi luoghi sostituire la stretta con altri cenni di saluto che meno si prestano a diffondere infezioni, per esempio sorridere con un cenno del capo o agitare le mani.
Va detto però che la stretta di mano non costituisce una causa di virus e batteri poiché l’organismo dispone di un ottimo sistema immunitario in grado di autodifendersi. I timori verso questa eventualità e la stretta di mano sono di recente aumentati per un articolo scientifico pubblicato sull’American Journal of Infection Control nel quale si attesta che il saluto tipico americano, fatto con il pugno contro il pugno, è più salutare poiché la superficie della mano esposta al contatto è decisamente molto inferiore rispetto al palmo. Ma non solo sembrerebbe anche che più la stretta è vigorosa, maggiori sarebbero le quantità di eventuali virus trasmessi. A questa conclusione i ricercatori sono giunti dopo una indagine nella quale veniva immersa una mano avvolta in un guanto (inizialmente sterile) in un contenitore pieno di batteri.
Fatto asciugare il guanto, sono state fatte delle prove di saluto - stretta di mano, pugno contro pugno e un cinque, con vari livelli di intensità nel contatto e con contatti di differente durata - rivolto ad una persona anch’essa munita di un guanto sterile. I guanti sono stati poi immersi in una soluzione per contare il numero di batteri trasferitisi con il contatto. Risultato? La stretta di mano ne trasmetteva circa il doppio rispetto al cinque, mentre in misura minore il pugno contro pugno. Da qui l’indicazione che quest’ultimo saluto, sarebbe il più igienico.
Ma al di là della forma di saluto che si possa scegliere, la migliore prevenzione contro virus e batteri da contatto con le mani, resta comunque il lavaggio accurato delle mani, prolungato per qualche minuto anche tra le pieghe della dita, con sapone a PH neutro che rispetti quello della pelle. Una sana e buona abitudine che dovrebbe essere insegnata anche ai bambini fin da quando sono piccolissimi, ricorrendo al lavaggio delle mani ogni qualvolta necessario (prima di mangiare e andare a letto ad esempio) o essere entrati in contatto con contesti di sporcizia (parchi, terra, asilo) o avere giocato con gli amichetti.