Risponde Fabio Antonaci, centro cefalee della Fondazione Mondino di Pavia e professore aggregato di neurologia all'Università di Pavia
Ho sentito dire che la fisioterapia è efficace nel trattamento della cefalea, specie tensiva, e in grado di ridurre il dolore. E’ vero?
Angelica, Busseto
Risponde: Fabio Antonaci, Centro Cefalee della Fondazione Mondino di Pavia e Professore Aggregato di Neurologia all'Università di Pavia
Sì, le più recenti conferme scientifiche arrivano da uno studio americano e da precedenti ricerche effettuate in Spagna. Seppure attuato su un piccolo numero di pazienti, all’incirca un centinaio, la manipolazione fisioterapica nello studio statunitense ha dimostrato una efficacia significativa nella riduzione dei sintomi e del dolore nell’arco dei tre mesi successivi all’inizio del trattamento, specie nella cefalea di tipo tensivo in forma cronica o con elevata frequenza di crisi.
La cefalea tensiva è quella più diffusa, derivante soprattutto da contratture muscolari del collo e della testa, da cui la ragione di un effettivo benefico da terapie manuali, ma anche da scorretta postura o disturbi mandibolari. Inoltre la sua insorgenza potrebbe essere talvolta ricondotta anche a disagi emotivi come ad esempio ansia e depressione, a abuso di farmaci che abbiamo questa implicazione tra gli effetti collaterali o a fattori stressanti.
Alleviare la sintomatologia dolorosa ha vantaggi sia a breve che a lungo termine: significa innanzitutto migliorare la qualità di vita di chi soffre di emicrania e ridurre alcune fra le più importanti e possibili conseguenze quali la disabilità, la frequenza, l’intensità e/o la durata dell’attacco cefalgico. Con miglioramenti effettivi anche sull’assunzione di farmaci antidolorifici, spesso correlati a reazioni avverse, ed il cui dosaggio nella migliore delle ipotesi può ridursi anche della metà.
Oltre alla fisioterapia però, soprattutto se i dolori alla testa insorgono a seguito di interventi chirurgici, estrazione di denti, incidenti stradali o se l’origine è cervicale, possono essere efficaci anche altre tecniche manuali che eliminano le aderenze, sciolgono le contratture, o restituiscono l’elasticità muscolare ridando la giusta mobilità alle articolazioni. Fra queste vi sono in particolare il metodo Mckenzie o il metodo Alexander che puntano, entrambi, a riconoscere l’esatta sorgente del dolore, annullandolo poi attraverso una serie di esercizi posturali, talvolta affiancati da tecniche di pressione e di manipolazione, attuate da mani esperte. Fanno parte sempre delle tecniche fisioterapiche il metodo Feldenkrais che integra movimento, sensazione e pensiero con lo scopo di insegnare, attraverso sedute collettive e individuali, tecniche e concetti utili alla correzione della postura motivata dal fatto che spesso l’origine della cefalee è proprio di tipo meccanico.
Sullo stesso principio si basa anche il metodo Mézières che ha come obiettivo quello di ripristinare la simmetria del corpo. La metodica è particolarmente efficace per sciogliere contratture cervicali o alleviare mal di testa da cervicalgia, spesso conseguenti a lunghe ore passate davanti al computer o seduti. Infine il metodo Souchard, detto anche di rieducazione posturale globale, è improntato sul riequilibrio e sulla sensazione di autopercezione della colonna vertebrale; vale a dire che facendo cogliere al paziente la fonte di dolore si cerca di annullarlo con la correzione posturale. Non ultimo, per il trattamento delle cefalee tensive, è possibile ricorrere anche a manipolazioni miofasciali, un tipo di massoterapia che agisce sul tessuto connettivo per sciogliere le aderenze e far recuperare la normale elasticità ai muscoli dolenti.