Risponde Silvio Garattini, farmacologo e direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano
Risponde Silvio Garattini, farmacologo e direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano
Perchè il mio medico dice che i farmaci equivalenti non vanno bene come gli altri? Lui ritiene che siano più scadenti per qualità. Grazie.
Patrizia Zanchetta
RISPOSTA
Da un punto di vista amministrativo, il medico del Servizio sanitario nazionale (Ssn) commette un'infrazione perché va contro la legge. Lui, proprio in quanto facente parte del Ssn, deve informare l’assistito dell’esistenza dei farmaci generici, che hanno lo stesso principio attivo dei farmaci di marca. A meno che abbia dei dati, documentati, che dimostrino il contrario.
C'è di più. Un nuovo emendamento alla spending review, all'esame del Parlamento, dà direttive ancora più precise: «Il medico che curi un paziente, per la prima volta, per una patologia cronica, ovvero per un nuovo episodio di patologia non cronica, per il cui trattamento sono disponibili più medicinali equivalenti, è tenuto ad indicare nella ricetta del Servizio Sanitario Nazionale la sola denominazione del principio attivo contenuto nel farmaco. L'eventuale prescrizione di uno specifico medicinale tra quelli equivalenti deve essere giustificata dal medico con sintetica motivazione scritta».
La preoccupazione dei pazienti, comunque, è una sola: i medicinali generici hanno lo stesso effetto di quelli originali da cui provengono? La risposta è: assolutamente sì. Il principio attivo è lo stesso del prodotto di marca dal quale proviene e le concentrazioni nel sangue raggiungono livelli analoghi, con una variabilità che non deve andare sotto l’85%. Il farmaco generico, infatti, è sottoposto a studi di farmacocinetica che devono confermare il livello di concentrazione ematica. Questa è una variabile che vale per tutti i farmaci e che dipende dall’organismo, dalla capacità di ciascun organismo di metabolizzare il farmaco. Per concludere, il medico di famiglia della signora sconfessa le attività dell’organo regolatorio nazionale, che è l’Aifa, supportato anche dagli organismi internazionali.