Ragadi, dolore, ingorghi e mastiti sono diffusi tra le donne che allattano. Come ridurre questi fastidi e favorire l’allattamento? Ecco alcuni consigli utili
Sono in attesa del secondo figlio e sono preoccupata al pensiero di allattare al seno nuovamente. Con il primo figlio, infatti, ragadi, mastite e dolori in generale rendevano il momento molto fastidioso. Come posso fare?
Silvia (domanda pervenuta via mail)
Risponde il dottor Luca Ronfani, epidemiologo dell’IRCCS materno-infantile Burlo Garofolo di Trieste.
Cara Silvia,
i fastidi di cui parla, comuni a molte donne, possono scoraggiare le neo mamme e portarle ad alimentare i propri figli con la formula (latte artificiale). Per evitare di rinunciare a tutti i benefici dell’allattamento, potrebbe valere la pena provare ad allattare in una posizione rilassata e semi reclinata, che favorisce l’allattamento e diminuisce le problematiche del seno. Sto parlando del biological nurturing, approccio neurocomportamentale, concepito e studiato dall’ostetrica inglese Suzanne Colson, che incoraggia la mamma ad allattare in una posizione comoda, semireclinata, senza la necessità di ricevere da parte degli operatori sanitari istruzioni per far sì che il suo bimbo si attacchi al seno.
COME FUNZIONA?
Questo approccio favorisce l’attivazione dei riflessi primitivi neonatali del bambino, favorendo l’allattamento. I neonati, infatti, appoggiati ventralmente sul corpo semireclinato della mamma, raggiungono istintivamente il capezzolo, attaccandosi e succhiando il latte in maniera del tutto naturale, beneficiando della forza di gravità che fissa il corpo del bambino su quello della mamma. Anche la mamma, a lungo ritenuta incapace di allattare in mancanza di esperienza o di insegnamento da parte del personale sanitario, si è capito essere dotata a sua volta di moltissimi istinti primitivi materni che rispondono esattamente al bisogno del bambino. Gli istinti del neonato e della mamma, unitamente alla posizione rilassata di entrambi, creano un ambiente favorevole al rilascio degli ormoni fondamentali per l’allattamento.
COSA CAMBIA RISPETTO ALL’ALLATTAMENTO TRADIZIONALE??
La madre, con l’allattamento tradizionale, segue regole e posizioni precise, allattando seduta dritta, o stesa, con il bambino in posizione dorsale che deve essere costantemente sorretto; a causa della forza di gravità, infatti, il neonato tenderà a essere allontanato dal corpo della mamma. La posizione semi reclinata, invece, “apre” il corpo della mamma promuovendo il movimento spontaneo del piccolo verso il seno, riducendone notevolmente i problemi tipici come ragadi e mastiti.
COSA DICE LA SCIENZA
Molteplici studi scientifici mostrano che tutti i problemi al seno – ragadi, dolore, ingorghi e mastite – sono dimezzati nelle donne che usano il metodo del biological nurturing rispetto alle donne che allattano in maniera tradizionale. In Italia, in particolare, abbiamo effettuato uno studio che ha coinvolto 188 donne, divise in due gruppi: il primo ha usufruito dell’allattamento tradizionale che si ispira al metodo di supporto più diffuso al mondo, sviluppato dall’OMS e dall’Unicef (gruppo di controllo), mentre il secondo dell’approccio innovativo del biological nurturing (gruppo sperimentale). Le donne sono state assegnate a uno dei due gruppi in maniera casuale e, dopo il parto, hanno seguito i due diversi approcci. Al momento della dimissione dall’ospedale e nei 4 mesi successivi – una volta al mese, telefonicamente – è stato indagato l’andamento dell’allattamento e la condizione della mamma che ha confermato il successo dell’approccio sperimentale.
LATTE IN POLVERE, COME USARLO AL MEGLIO?
Non allattare al seno, qualunque sia la causa, resta comunque un’opzione, e merita qualche accorgimento. Anche alle mamme che ricorrono alla formula (latte artificiale) consiglio di comportarsi esattamente come quando si allatta, anche senza attaccare il bambino al seno, mantenendo il contatto visivo e tenendo il neonato vicino a sé coccolandolo, azione che promuove lo sviluppo cerebrale. Il contatto pelle a pelle, inoltre, favorisce la colonizzazione dell’intestino del bambino da parte di germi buoni della famiglia che limitano la crescita dei batteri pericolosi e rendono più forti le difese naturali, favorendo il mantenimento della temperatura corporea e di livelli stabili di glucosio. È importante ricordare che il latte artificiale in polvere non è sterile. Si può usare tranquillamente l’acqua del rubinetto che va però bollita e, una volta raggiunti circa i 70°, si può procedere aggiungendo la polvere. La formula liquida, invece, è già sterile e non necessita di questa procedura.
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