L'autopalpazione è efficace per scoprire un eventuale tumore al testicolo. Ma la differenza di dimensione tra le due ghiandole non è sempre la spia di una malattia oncologica
Quanto è importante, durante l'autopalpazione dei testicoli, tenere in considerazione l'eventuale differenza di dimensioni tra le due ghiandole?
Fabiano C.
Risponde Ugo De Giorgi, responsabile del gruppo di patologia uro-ginecologiche dell'Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori di Meldola (Forlì-Cesena)
L'autopalpazione rappresenta una misura efficace per scoprire precocemente l'eventuale presenza di un tumore al testicolo, soprattutto quando uno dei due appare duro o gonfio. Detto ciò, è opportuno però precisare che, nella maggior parte dei casi, il gonfiore non indica la presenza di un tumore.
Il testicolo può infatti gonfiarsi come conseguenza di un idrocele, una situazione spesso di natura infiammatoria che rende la ghiandola piena di liquido. In ogni caso del genere, comunque, è opportuno effettuare una visita medica. Vi sono inoltre anche casi che presentano stabilmente un testicolo di ridotte dimensioni rispetto all’altro. Questo si può verificare in persone che hanno sofferto di criptorchidismo o come esito di un trauma.
La presenza di un testicolo atrofico di piccole dimensioni rappresenta di per sé un fattore di rischio per sviluppo di tumore testicolare. Motivo per cui, a persone che presentano questa condizione, si raccomanda un controllo periodico attraverso l'autopalpazione, che deve essere eseguita come in tutti gli altri casi.
In caso di ulteriore sospetto, è opportuno richiedere il consulto di uno specialista. L'eventuale diagnosi precoce di una neoplasia testicolare incide sulle probabilità di guarigione, che nelle forme localizzate arrivano a toccare il 99 per cento.