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Francesca Morelli
pubblicato il 20-02-2015

Troppo volume e per molto tempo fa male alle orecchie


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musica

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Gli effetti nocivi della musica in cuffia sono poco noti a ragazzi e genitori. Lo dimostrano una indagine Ipsos francese e alcuni studi internazionali

Troppo volume e per molto tempo fa male alle orecchie

Tutto ha un limite. Anche la musica, almeno nel volume e nei tempi di ascolto. Superare infatti i decibel consentiti, sparando canzoni ogni giorno in cuffia, potrebbe arrecare seri danni alla salute delle orecchie già dall’età adolescenziale. È quanto rivela una indagine Ipsos condotta fra i giovani d’oltralpe, tanto che il Ministero della Sanità francese avrebbe deciso seri provvedimenti al riguardo con un emendamento di legge restrittivo.

 

I RISCHI NASCOSTI NELL’ALTO VOLUME

Orecchie che fischiano, tintinnii e ronzii vari percepiti nei padiglioni auricolari sono i primi classici disturbi che lamentano che qualcosa nell’udito non va, fino ad arrivare nella peggiore delle ipotesi alla perdita temporanea della sensibilità uditiva o totale nell’arco di qualche anno. Sono questi gli effetti di un ascolto musicale, di suoni o rumori poco importa, superiori a 100 decibel (dB) in cuffia per più di un’ora ogni giorno e per un periodo perdurato nel tempo. Un rischio che sembrano correre tra i 2,5 ai dieci milioni di ascoltatori musicali, di cui 1 su 10 con probabilità maggiori di arrivare a non sentire più nell’arco di soli cinque anni.

Eventualità, questa, che sembrano correre soprattutto i ragazzi, abituati ad ascoltare musica a tutto volume dall’iPod sui mezzi pubblici, davanti a scuola, negli abitacoli delle auto o ancora ai concerti. Lo attesta una ricerca Ipsos condotta fra i giovani francesi tra i 15 e i 30 anni, secondo cui oltre il 75% ha già avuto danni all’udito per colpa di un eccesso di ascolto affezionato a toni alti. Fa riflettere che il 98% dei giovani si dica consapevole dei rischi che questa ‘malsana’ abitudine acustica comporta, ma che non prenda alcuna precauzione per evitare, prevenire o limitare il danno. E così ci hanno pensato dall’alto: il Ministero della Salute francese ha infatti lanciato l’idea di un divieto espresso in una futura riforma sanitaria.

 

POCA INFORMAZIONE

Un possibile emendamento-epitaffio potrà (forse) mettere fine, almeno in Francia, a volumi rompi timpani, imponendo un limite inferiore agli 80 dB per la musica in generale e ai 60dB per quella da cuffie o apparecchi portatili. «Ascoltare musica è bellissimo - fa sapere il Ministro della Salute francese Marisol Touraine, a cui si deve la proposta -  ma è ancora meglio poterlo fare per tutta la vita». Ciò che la disposizione di legge sembrerebbe poter garantire. Eppure la dannosità di queste onde sonore sembra in generale molto poco nota.

Oltre alla ricerca Ipsos, un altro studio pubblicato sul Journal of Otolaryngologyattesterebbe ad esempio che oltre il 60% delle persone che ascolta musica a limiti impossibili non è a conoscenza dei pericoli, specie dei suoni “impulsivi” cioè di quelli con variazioni improvvise dell’intensità. Perché l’apparato uditivo è programmato per autoproteggersi da suoni ad alto volume ma nulla può quando questi cambiano potenza in brevi frazioni di tempo. Un pericolo maggiore per i ragazzi, il cui orecchio è molto giovane e, di conseguenza, al massimo del suo funzionamento.

Ma di questo potenziale rischio sembrano ignari proprio gli stessi genitori che non mettono così in guardia i figli. Uno studio su JAMA Otolaryngology Head and Neck Surgery condotto dai pediatri dell'Università del Michigan fra 700 genitori di ragazzi fra i 13 e i 17 anni, rende infatti noto che oltre il 96% di mamme e papà non ha percezione del problema e quasi il 70% non affronta neppure la questione.

 

LE MISURE PREVENTIVE

La prevenzione uditiva, invece, esiste ed è facile da attuare.  Occorre innanzitutto rispettare la regola del ‘60-60’, ovvero ascoltare la musica al 60% del volume massimo consentito dal dispositivo, quindi circa 60dB, per un massimo di 60 minuti. In secondo luogo è bene ascoltarla con cuffie di alta qualità che cancellino i rumori di fondo e/o abbiano protezioni per le orecchie che avvisino in caso di superamento dei 90dB consentiti e protettivi. «È improbabile diventare sordi a livelli inferiori agli 80 dB - tranquillizzano gli esperti otorini – e a questa potenza si può ancora ascoltare (bene) la musica senza problemi fino a 40 ore la settimana».


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