Nella battaglia per la riduzione degli sprechi spicca una iniziativa di Banco alimentare, una organizzazione che cerca di colmare lo stato di povertà nel nostro Paese
Terza età: come mangiar bene spendendo poco
L’emergenza alimentare tocca anche l’Italia, dove il numero di persone in difficoltà è in continuo aumento. Secondo l’Istat, nel 2013, 6 milioni di persone sono in stato di povertà assoluta (quasi il 10% della popolazione italiana!) dei quali 1 milione 434mila minori e 888 mila anziani. Il dato impressionante è che le persone in povertà assoluta sono aumentate di circa 2,6 milioni in due anni, dal 2011 al 2013, in particolare nel Mezzogiorno. Di questi, oltre 4.000.000 di persone sono esposti alla malnutrizione, in quanto sono sotto la soglia della povertà alimentare e comprende bambini con meno di 5 anni di età e persone con più di 65 anni.
STRUTTURE CARITATIVE
Tutte queste persone vengono sostenute da circa 15.000 strutture caritative, che distribuiscono pacchi alimentari ed erogano pasti caldi. Quasi 9.000 di queste sono convenzionate con la Rete Banco Alimentare, una organizzazione non profit che, oltre al lavoro quotidiano di recupero e ridistribuzione delle eccedenze alimentari, fra le altre iniziative di sostegno lo scorso 14 giugno ha organizzato una Colletta alimentare straordinaria in 6.000 supermercati d’Italia, raccogliendo 4.770 tonnellate di alimenti, attualmente in corso di distribuzione alle strutture caritative.
IL RECUPERO DEI CIBI
Il Banco Alimentare opera in Italia dal 1989 e recupera alimenti ancora integri e non scaduti, non più commercializzabili. Salvati dallo spreco, riacquistano valore e diventano ricchezza per chi ha troppo poco. La Rete Banco Alimentare opera ogni giorno in tutt’Italia attraverso 21 sezioni dislocate su tutto il territorio nazionale. Nel 2013 sono state recuperate 62.826 tonnellate di eccedenze alimentari e raccolte 9.828 tonnellate di prodotti alimentari donati, di cui 9.037 tonnellate durante la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare.
GLI AVANZI DI CIBO
A Milano e in Lombardia è nato nel 2003 il programma “Siticibo” per iniziativa di Banco Alimentare per recuperare gli avanzi dalle mense aziendali, scolastiche, ospedali, hotel ristoranti e servizi di catering, oggi esteso in diverse regioni italiane. “Siticibo ristorazione” recupera cibo cucinato ma non servito come eccedenze di primi piatti, secondi, contorni oltre ad alimenti freschi come frutta e verdura, pane e dolci che nel giro di poche ore vengono consegnati e consumati presso gli enti riceventi. Il servizio viene effettuato grazie a volontari che attraverso una rete logistica di furgoni attrezzati trasferiscono le eccedenze alimentari laddove il bisogno è più urgente. Con questo sistema nel 2013 sono stati recuperati 790.912 piatti pronti di cibo cotto, oltre a 309 tonnellate di pane e frutta.
COME SI SOSTIENE
L'attività di Banco Alimentare è possibile grazie al lavoro quotidiano di 1.738 volontari, mentre i dipendenti sono soltanto 117. Oltre agli aiuti privati, Banco Alimentare insieme con le altre organizzazioni non profit “Insieme per l’aiuto alimentare”, potrà disporre anche di fondi pubblici (10 milioni di euro dal Fondo nazionale di aiuti alimentari agli indigenti per la produzione di derrate). A novembre/dicembre 2014 verrà attivato anche in Italia il FEAD (Fondo Europeo per gli aiuti agli indigenti), in sostituzione del precedente programma europeo di aiuti alimentari (PEAD), terminato lo scorso 31 dicembre, colmando un “vuoto” durato quasi un anno nel sistema degli aiuti alimentari.