Frutta, verdura, bacche rosse, olio sono indicati per controllare i disturbi emorroidari. Da evitare cibi piccanti e irritanti
Una vita troppo piccante ha i suoi lati negativi. Cibi speziati, tipici degli happy hour e delle cucine etniche oggi di moda e dall’alto potere irritante, come pepe, peperoncino, curry, ma anche un’elevata dose di alcolici e caffè possono provocare sorprese non gradite.
Come la comparsa di disturbi alle emorroidi, di diversa natura, che insorgono quando queste si infiammano: a soffrirne sono circa 10 italiani su 100, che non mettono in atto neppure adeguate misure di prevenzione per arrestarne il corso.
Ovvero non praticano attività fisica che potrebbe aiutare la motilità intestinale, non apportano all’organismo un adeguato quantitativo di liquidi (bevono meno di 2 litri di acqua al giorno), consumano poca frutta e verdura quando proprio le fibre, e la dieta in genere, sono fondamentali per un migliore controllo del problema.
Ecco allora come prevenire le emorroidi a tavola.
LE EMORROIDI
Sono un problema del lato B che non conosce distinzioni di sesso e che coinvolge alcune vene localizzate a livello rettale. La particolare posizione in cui si trovano, le sottopone al contatto con l’attività di continenza e di evacuazione, condizione che può provocare fenomeni patologici come infiammazioni anche molto fastidiose. Fra queste appunto le emorroidi.
Prevenirle, limitarne l’insorgenza o evirale si può: ricorrendo innanzitutto ai riparti con una visita specialistica dal proctologo ai primi segnali.
Quali? Un iniziale prurito o un bruciore, un senso di pesantezza, dolore nelle zone critiche e un sanguinamento, dapprima contenuto e poi sempre più abbondante a seconda dell’intensità delle manifestazioni, specie durante l’evacuazione ma anche in condizioni di ‘riposo’.
E la trascuratezza significa progressione delle emorroidi che possono così accompagnarsi anche a infezioni, micosi, produzione di muco, dolore acuto o cronico: tutti segnali che il problema è andato oltre, uscendo dalla sua sede e dando presenza di sé con un prolasso.
A questa condizione poi possono anche associarsi ragadi, ascessi e una trombosi emorroidaria. Le cause delle emorroidi possono essere di diversa natura: alimentazione, predisposizione soggettiva, familiarità (se vi sono cari di parentela che già soffrono del problema), sedentarietà, postura, assunzione di determinati farmaci, età, gravidanza e ciclo mestruale nelle donne.
TERAPIA
Se il ‘problema’ è andato un po’ oltre, ma ancora non troppo, è possibile oggi optare per trattamenti chirurgici innovativi, ma conservativi e di rapida risoluzione: come terapie parachirurgiche in regime di Day Hospital; interventi di emorroidopessi quli quelli eseguiti con suturatrice meccanica o di prolassopessia (la tecnica più recente), che specie se le emorroidi sono nelle fasi iniziali, consentono di ridurre il dolore post-operatorio, di contenere al massimo la chirurgia senza tuttavia perdere in efficacia. Seguendo un corretto regime alimentare anche la minima chirurgia si può evitare, mettendo nel piatto cibi ad hoc e limitando quelli ‘irritanti’.
COSA MANGIARE
Una dieta ricca di fibre è fondamentale per prevenire ed eliminare la stipsi, una fra le cause principali che favoriscono le emorroidi. Dove trovarle?
Nella frutta e nella verdura. Ma soprattutto nella crusca nella quale il contenuto è piuttosto elevato; questo alimento va quindi integrato nella dieta in modo graduale, integrando le dosi nell’arco di un paio di settimane per evitare spiacevoli effetti collaterali, ovvero attacchi di dissenteria. Oltre alle fibre, sono poi da previlegiare anche:
- Alimenti ricchi di ferro. La ragione è semplice, infatti le emorroidi possono causare una ingente perdita di questo minerale con il sanguinamento. Anche la dieta può aiutare a rimpinguarne le risorse attraverso il consumo di fegato di bovino e frattaglie, cozze e molluschi, uova, alcuni pesci come la spigola o il branzino, carne di cavallo, legumi secchi (ceci, fave, fagioli, lenticchie), frutta secca in guscio (mandorle, noci, pistacchi eccetera) o frutta secca come datteri, albicocche, prugne che ne sono tutti, ricchi. Fra i migliori cibi contro le emorroidi vi è poi il melone, mentre, seppure senza una specifica indicazione per questa patologia, sono anche consigliati alimenti che contengono vitamina C, come il limone e gli agrumi, o acido citrico che sono utili per aumentare l’assorbimento del ferro nell’organismo. Dunque, meglio una goccia di limone sulla bistecca ai ferri o nell’insalata al posto dell’aceto.
- Olio: d’oliva, di semi di lino e aceto di mele. Sono questi i condimenti ad hoc da usare a ogni pasto per condire l’insalata, insaporire le zuppe e le pietanze.
- Spezie: in particolare zenzero, aglio e cipolla perché favoriscono la scissione della fibrina. Ossia di una proteina utilizzata nella coagulazione del sangue che aiuta a riparare traumi e lesioni a livello dei tessuti, degli organi e delle arterie. Mai esagerare però, perché può succedere che l’organismo manifesti una “iper-reazione”; accumulando troppa fibrina si potrebbe infatti stimolare l’infiammazione delle arterie, in particolare a livello anale.
- Frutta: sono da privilegiare le bacche di ribes rosso e nero le quali sono ricche di vitamina C, rutina e minerali. Particolarmente benefico per le emorroidi è il succo. Contengono poi anche una piccola quantità di acidi grassi GLA che, producendo prostaglandine, controllano il dolore correlato a questa patologia. Insomma, nell’apporto idrico quotidiano dovrebbero essere inclusi anche uno o due bicchieri di succo di ribes nero o rosso.
- Succhi di frutta: meglio quello di ciliegie, more e mirtilli perché quelli rossi o blu contengono alcune sostanze come gli antociani e le proantocianidine che riducono il gonfiore e le dimensioni delle emorroidi, tonificando e rafforzando le vene. Questi succhi vanno bene anche mescolati in parti uguali con del succo di mela.
COSA EVITARE A TAVOLA
Tutti i cibi a basso contenuto di fibre, perché non favoriscono il transito intestinale e causano costipazione e stitichezza, deleteria per le emorroidi. Vanno dunque eliminati dalla dieta o limitati al massimo pasta e pane bianco, prodotti da forno non integrali (snack, torte e merendine); insaccati (salami); crostacei e formaggi troppo stagionati; cibi troppo piccanti come il peperoncino o irritanti per la mucosa anale (caffè, alcool, cioccolato) che rischiano di provocare attacchi di diarrea, aggravando la situazione generale.
Consulenza: Dottor Roberto Dino Villani, Direttore, Unità di chirurgia proctologica e riabilitazione del pavimento pelvico, Ospedale Civile di Sassuolo