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Alimentazione
Daniele Banfi
pubblicato il 17-01-2025

Digiunare mangiando: un traguardo ancora lontano



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I mimetici della restrizione calorica funzionano più nei modelli animali che nell'uomo. Partire da una dieta equilibrata è il miglior modo per stare in salute

Digiunare mangiando: un traguardo ancora lontano

La restrizione calorica è da tempo considerata una strategia efficace per migliorare la salute e aumentare la longevità. Ma proprio per la fatica nel seguire una dieta di "privazioni", la ricerca negli anni ha individuato alcune molecole -i mimetici del digiuno- capaci di indurre un effetto simile alla restrizione calorica senza dover ridurre l'introito di cibo. Tra i candidati più recenti spicca l'acido litocolico, una molecola che potrebbe replicare gli effetti della restrizione calorica: due studi pubblicati dalla rivista Nature, realizzati in modello animale, hanno dimostrato che questa molecola prodotta dai batteri intestinali potrebbe offrire alcuni dei benefici della restrizione calorica senza necessità di ridurre drasticamente le calorie. Un risultato importante ma ancora molto lontano dall'elisir dell'eterna giovinezza. 

CHE COS'È LA RESTRIZIONE CALORICA?

La restrizione calorica prevede di ridurre del 10-50% l'apporto calorico rispetto al normale. Questo approccio garantisce comunque un'adeguata assunzione di nutrienti essenziali. Studi condotti negli ultimi 90 anni hanno dimostrato che questa pratica prolunga la vita di numerosi organismi, dal lievito ai primati. Ad esempio, uno degli studi più noti, il CALERIE trial, ha evidenziato che ridurre le calorie del 25% per due anni migliora sensibilmente parametri metabolici come la sensibilità all'insulina e i livelli di colesterolo LDL. Tuttavia, il trial ha mostrato quanto sia difficile mantenere una restrizione calorica rigorosa: i partecipanti sono riusciti a ridurre l'apporto calorico in media solo del 12%, sottolineando i limiti pratici di questo approccio.

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LO STUDIO

«Negli ultimi anni -spiega la dottoressa Chiara Ferrari, biologa nutrizionista e supervisore scientifico della Fondazione Umberto Veronesi- la ricerca ha cercato di individuare molecole in grado di mimare i benefici della restrizione calorica senza richiedere una drastica riduzione dell'apporto calorico. Il recente lavoro sull'acido litocolico rientra proprio tra queste molecole». Negli studi pubblicati su Nature i ricercatori dell'Università di Xiamen hanno analizzato i livelli di oltre 1200 molecole metaboliche in topi sottoposti a restrizione calorica, individuando l'acido litocolico come una delle molecole chiave. Questa sostanza, prodotta dai batteri intestinali, è in grado di attivare una proteina che migliora il metabolismo energetico e stimola la funzione dei mitocondri, strutture essenziali nel metabolismo. Somministrando l'acido litocolico a topi non sottoposti a restrizione calorica, i ricercatori hanno osservato un miglioramento della sensibilità all'insulina e delle prestazioni muscolari. Nei test fisici, i topi trattati correvano più a lungo e mostrano una maggiore forza di presa rispetto ai controlli. Inoltre, la molecola ha esteso la vita di moscerini della frutta (+7-10%) e nematodi (+20%).

DAL TOPO ALL'UOMO

Nonostante i risultati promettenti nei modelli semplici, gli effetti sull'estensione della vita nei topi sono stati minimi e non significativi. Ed è proprio sul "traslare" i risultati ottenuti in modelli animali semplici a quelli complessi la vera difficoltà. «Il passaggio dalle scoperte nei modelli animali a interventi efficaci per l'uomo è molto complesso: molecole che sembrano promettenti nei laboratori si rivelano inefficaci o addirittura dannose negli studi clinici. Inoltre, la longevità umana è influenzata da fattori genetici, ambientali e sociali, rendendo difficile isolare gli effetti di un singolo intervento» continua l'esperta.

LA SOLUZIONE È GIÀ A PORTATA DI MANO

Cosa fare allora per provare ad ottenere dei risultati senza per forza sottoporsi a rigorosi protocolli di restrizione calorica? «Oggi chi desidera migliorare la propria salute può già adottare strategie ispirate alla restrizione calorica, come una dieta equilibrata con una iniziale limitazione degli eccessi, optando per porzioni moderate passando poi a una effettiva leggera riduzione dell'apporto calorico rispetto ai fabbisogni, inserendo esercizio fisico regolare e attenzione al benessere generale. L'idea di una "pillola anti-invecchiamento" è ancora molto lontana, i risultati più recenti ci invitano a guardare con interesse agli sviluppi scientifici, ma anche con prudenza: ciò che funziona nei topi o nei moscerini non sempre si traduce in benefici per l'uomo» conclude la dottoressa Ferrari.

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Daniele Banfi
Daniele Banfi

Giornalista professionista del Magazine di Fondazione Umberto Veronesi dal 2011. Laureato in Biologia presso l'Università Bicocca di Milano - con specializzazione in Genetica conseguita presso l'Università Diderot di Parigi - ha un master in Comunicazione della Scienza ottenuto presso l'Università La Sapienza di Roma. In questi anni ha seguito i principali congressi mondiali di medicina (ASCO, ESMO, EASL, AASLD, CROI, ESC, ADA, EASD, EHA). Tra le tante tematiche approfondite ha raccontato l’avvento dell’immunoterapia quale nuova modalità per la cura del cancro, la nascita dei nuovi antivirali contro il virus dell’epatite C, la rivoluzione dei trattamenti per l’ictus tramite la chirurgia endovascolare e la nascita delle nuove terapie a lunga durata d’azione per HIV. Dal 2020 ha inoltre contribuito al racconto della pandemia Covid-19 approfondendo in particolare l'iter che ha portato allo sviluppo dei vaccini a mRNA. Collabora con diverse testate nazionali.


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