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Ginecologia
Fabio Di Todaro
pubblicato il 11-01-2017

Così con la maternità cambia il cervello delle donne



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Diventare madri provoca modifiche nella materia grigia evidenti per almeno due anni dopo il parto. Le principali alterazioni riguardano le aree coinvolte nell’accudimento

Così con la maternità cambia il cervello delle donne

Cambia per sempre il fisico, ma questo è ciò che conta meno. La gravidanza modifica sopratutto il cervello delle donne, rendendole più «materne». Un’evoluzione non sorprendente, ma che per la prima volta è stata documentata in maniera scientifica. Le modificazioni sono risultate notevoli, se attraverso un’immagine del cervello scattata al computer i ricercatori delle Università di Leiden e di Barcellona sono stati in grado di riconoscere una donna incinta rispetto a una non in dolce attesa.

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«Lo studio evidenzia come la storia riproduttiva delle donne può avere cambiamenti duraturi sulla salute cerebrale», hanno messo nero su bianco i ricercatori, il cui lavoro è stato pubblicato sulla rivista Nature Neuroscience. Per verificare le differenze provocate al cervello dalla gravidanza, gli studiosi hanno esaminato le risonanze magnetiche funzionali cerebrali effettuate al cervello di 25 donne in tre diversi momenti: prima di rimanere in dolce attesa, dopo aver partorito, a distanza di poche settimane e di alcuni mesi dal parto. Lo stesso esame è stato effettuato a venti donne senza figli e a 36 uomini: 19 dei quali appena diventati padri. L’obiettivo era valutare le variazioni di volume nella materia grigia nei partecipanti allo studio. Mentre in uomini e donne senza figli e nei neopapà non sono stati osservati cambiamenti, nelle giovani mamme il cervello aveva subìto variazioni significative tra il prima e il dopo la gravidanza. Dopo la nascita dei primi figli, nel cervello delle donne era avvenuta una diminuzione di volume della materia grigia. 

 

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UN FENOMENO CHE SI OSSERVA PURE IN ADOLESCENZA

A essere interessate dai maggiori cambiamenti sono le aree cerebrali deputate al riconoscimento delle intenzioni degli altri: la corteccia frontale, quella temporale e la linea mediana. Variazioni sono state osservate anche nell’ippocampo, una regione cruciale per la memoria. Alcune modifiche risultavano presenti a distanza di due anni dal parto, mentre quelle nella parte legata alla memoria erano sparite. «La riduzione della materia grigia non è un aspetto necessariamente negativo», afferma Elseline Hoekzema, neuroscienziata dell’ateneo olandese di Leiden, tra gli autori dell’articolo. Un fenomeno analogo si osserva durante l’adolescenza ed è considerato un passaggio obbligato nel percorso di sviluppo cognitivo ed emotivo.

La gravidanza potrebbe dunque essere considerata come una seconda fase di maturazione del cervello, necessaria a rendere le donne rispondenti al fabbisogno dei propri bambini. L’assenza di variazioni analoghe nei futuri padri permette di escludere un’origine legata alla genitorialità. «I cambiamenti del cervello durante la gravidanza possono essere causati dalle variazioni di due ormoni: gli estrogeni e il progesterone», chiosa John Russell, neuroendocrinologo dell’Università di Edimburgo. Resta da capire in quale momento questo processo prenderebbe avvio. Una cosa è certa, però: la gravidanza cambia per sempre una donna. Nel corpo, ma pure nella testa. 

@fabioditodaro

Fabio Di Todaro
Fabio Di Todaro

Giornalista professionista, lavora come redattore per la Fondazione Umberto Veronesi dal 2013. Laureato all’Università Statale di Milano in scienze biologiche, con indirizzo biologia della nutrizione, è in possesso di un master in giornalismo a stampa, radiotelevisivo e multimediale (Università Cattolica). Messe alle spalle alcune esperienze radiotelevisive, attualmente collabora anche con diverse testate nazionali ed è membro dell'Unione Giornalisti Italiani Scientifici (Ugis).


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