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Redazione
pubblicato il 18-04-2014

Tutte le terapie per affrontare il problema



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Lo scompenso cardiaco è una malattia cronica e, ad oggi, non del tutto curabile. È però possibile stabilizzarlo in modo da evitare le riacutizzazioni

Tutte le terapie per affrontare il problema

Per la diagnosi di scompenso cardiaco si dispone di diverse tipologie di esami clinici. In particolare l'elettrocardiogramma, l'elettrocardiogramma dinamico (noto come ECG Holter), la radiografia toracica, l'ecocardiogramma, il test da sforzo, la scintigrafia miocardica e la coronografia. Generalmente vengono eseguite anche le analisi del sangue fra cui il dosaggio del BNP e dell'NT-proBNP i cui valori risultano aumentati in caso di scompenso cardiaco.

Lo scompenso cardiaco è una malattia cronica e, ad oggi, non del tutto curabile. È però possibile stabilizzarlo in modo da evitare le riacutizzazioni che possono essere causate anche da eventi non strettamente cardiaci. Il trattamento dello scompenso cardiaco prevede varie opzioni; l'obiettivo è quello di rallentare la progressione della patologia, ridurre l'ospedalizzazione, aumentare la sopravvivenza e ridurre i sintomi al fine di migliorare la qualità della vita. Le possibilità di intervento, a seconda dello stadio della malattia, sono:

Cambiamenti dello stile di vita: smettere di fumare, ridurre l’apporto di sodio, limitare l’apporto di alcol.

Terapia farmacologica: solo il medico curante può stabilire quale sia l’associazione di farmaci più adatta a curare i sintomi. I farmaci utilizzati per il trattamento dello scompenso sono: gli ACE-inibitori, betabloccanti, fluidificanti del sangue (anticoagulanti) e farmaci diuretici, generalmente in combinazione.

Terapia di resincronizzazione: la terapia di resincronizzazione cardiaca (CRT) è un trattamento dello scompenso cardiaco che prevede l'utilizzo di un dispositivo impiantabile. Questo invia degli impulsi elettrici di intensità minima alle camere cardiache per ripristinare il corretto sincronismo nella contrazione interventricolare (fra ventricolo destro e ventricolo sinistro) e, se necessario, in quella atrio-ventricolare.

Questo migliora la capacità del cuore di pompare sangue e ossigeno al resto del corpo.  La CRT, associata a un programma terapeutico completo, ha dimostrato di poter migliorare la qualità della vita, riducendo i sintomi dello scompenso cardiaco, aumentando la tolleranza allo sforzo e consentendo a molti pazienti di ricominciare a svolgere varie attività abituali.

Cardiochirurgia: se l'insufficienza cardiaca è la diretta conseguenza di una disfunzione valvolare si potrà valutare l'opportunità di un intervento chirurgico per riparare o sostituire la valvola difettosa, mentre a fronte di un'insufficienza cardiaca grave e irreversibile, si prenderà in considerazione il trapianto di cuore


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