Arriva in edicola il volume di Umberto Veronesi dedicato alla prevenzione a 12,90 euro più il prezzo di Corriere o Gazzetta
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Vivere a lungo e in buona salute si può. In questo mio ultimo libro ho voluto riunire le «regole d’oro» per una vita in salute, che si avvicini il più possibile alla definizione del concetto di salute data nel 1948 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità: «Uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non la semplice assenza dello stato di malattia». Voglio qui ricordare un importante studio effettuato in Gran Bretagna dal 1993al 2007 da ricercatori dell’Università di Cambridge insieme con il Medical Research Council, istituzione di grande e rigorosa fama scientifica, che ha avuto come scopo quello di valutare quale impatto abbia sulla speranza di vita il modo in cui viviamo. La risposta è stata una bella sorpresa: si può addirittura allungare di 14 anni la speranza di vita se si seguono quattro regole fondamentali: assenza di tabacco, consumo di vino uguale o inferiore a un bicchiere per giorno, consumo di cinque porzioni di frutta e verdura al giorno, esercizio fisico per mezzora al giorno. La natura non è soltanto intorno a noi, ma è dentro di noi, e le grandi scoperte della genomica, che hanno caratterizzato il decennio appena trascorso, ci stanno rivelando gli inaspettati legami tra il nostro assetto genetico e i fattori esterni che possono determinare uno stato di salute oppure di malattia. Per esempio, il 30 per cento dei tumori è provocato dal fumo, ma un altro 30 per cento è da attribuire a un’alimentazione sbagliata.
Ci sono comportamenti che salvaguardano il nostro organismo, non solo mantenendolo in buona salute, ma sfruttando gli aiuti potenti che ci offre la natura. Per esempio, ci sono cibi protettivi che combattono efficacemente i tumori e le malattie cardiovascolari e sui quali si sta organizzando la nuova scienza della nutraceutica, basata sul principio secondo il quale l’alimentazione è una vera e propria terapia. Il rischio di malattie e di tumori si può ridurre in modo relativamente semplice e senza rischi di alcun genere. L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima per esempio che un sufficiente apporto di frutta e di legumi permetterebbe di scongiurare tre milioni di decessi, mentre un moderato movimento fisico quotidiano taglierebbe di due milioni i decessi dovuti alla sedentarietà.
In questo libro ho voluto dedicare un’ampia parte alla alimentazione sana e protettiva, con approfondimenti degli studi scientifici più aggiornati, e con inediti zoom su argomenti particolari, come quello dei cibi che non appesantiscono la mente. Il lettore troverà una piramide alimentare inedita e anche inusuale perché non prevede il consumo, neppure limitato, di carne. Parallelamente, così come possiamo mantenere in buone condizioni il nostro fisico, altrettanto possiamo fare per la nostra mente, in modo da costruire quel «benessere mentale» che fa parte della storica definizione di salute data dall’Oms.
Sono passati tanti secoli da quando Ippocrate gettò per primo le basi razionali della medicina, insegnando che l’ambiente e i comportamenti influiscono sullo stato di salute. Questa antica intuizione è ancora valida, anche se la medicina della nostra era, da quando Watson e Crick scoprirono la struttura a doppia elica del Dna, è arrivata al cuore della vita. Ora sappiamo che tutte le entità viventi sono determinate dall’assetto genetico, ma che questo assetto genetico, a sua volta, è correlato da vicino con i nostri modi di vivere. Intendiamoci: i geni non cambiano a seconda delle circostanze, ma la loro attività, quella sì, può dipendere dall’ambiente e dagli stili di vita. È un discorso molto complesso, ma in fondo ha una sua incoraggiante semplicità. La grande medicina delle grandi scoperte, con tutte le sue conquiste, prima fra tutte la nuova scienza della genomica, ci sta dando le prove scientifiche, sostenute da inoppugnabili evidenze, che con le carte che abbiamo in mano possiamo giocare una partita vincente. La speranza di vita si è allungata in tutti i paesi sviluppati (l’Italia è nella pattuglia di testa), ma questo non deve bastarci, perché adesso dobbiamo vincere la prossima sfida: quella della qualità della vita. In fondo è semplice, fa parte dell’esercizio della nostra libertà sapere che mettendo in atto i consigli e le raccomandazioni della scienza possiamo preservare in noi il piacere della vita.