La lotta alle bufale può partire dalla Rete, che ne favorisce la propagazione: a patto però che i lettori siano più consapevoli. Videointervista alla moderatrice di Science for Peace
Oggi il web - attraverso i blog e i social network, innanzitutto - è il principale veicolo di false informazioni. Ma guai a demonizzare l'informazione digitale e le tante opportunità che oggi ci offre, è il pensiero di Giulia Innocenzi, membro del comitato di programma e moderatrice dell'ultima edizione di Science for Peace, la conferenza mondiale sulla pace che ha approfondito il tema delle fake news. Innocenzi, come spiega nell'intervista che segue, è convinta che la lotta alle bufale possa partire dallo stesso mezzo che favorisce la loro diffusione. Come? Imparando a muoversi nella rete, selezionando i canali informativi più autorevoli e risalendo direttamente alle fonti primarie. Nell'epoca della post-verità, servono dunque lettori più consapevoli per non farsi ingannare.